“La scuola – si legge nel documento – necessita di investimenti e di una riqualificazione della spesa e non di tagli indiscriminati, del compimento di quel processo di pieno riconoscimento dell’ autonomia scolastica e di una reale valorizzazione dell’offerta formativa, della crescita di competenze didattico-pedagogiche in cui non si impara solo a leggere, scrivere e fare di conto, ma anche a essere cittadini consapevoli, dotati di un alto bagaglio culturale e di conoscenza”.
“Il processo di riforma – continua l’ordine del giorno – di cui ha bisogno il sistema scolastico non può prescindere dal ricomporre la distanza e riannodare quel legame tra scuola e famiglia, tra scuola e società, attraverso un pieno coinvolgimento partecipativo delle istituzioni, dei docenti, degli studenti, delle famiglie, degli enti locali: l’esatto opposto dal varo di provvedimenti attuati attraverso un decreto legge”.
“Siamo di fronte – afferma Nasorri – a provvedimenti che a colpi di decreto, demoliscono la scuola pubblica. La destra considera la scuola un costo sul quale operare tagli e non una priorità su cui investire per accrescere il livello dell'istruzione e combattere fenomeni come il precariato e l'abbandono scolastico. Ritornare al maestro unico, ridurre il numero delle ore di insegnamento e gli insegnanti per il sostegno, rendere impossibile, di fatto, il tempo pieno, significa recare un danno alle famiglie e impoverire la scuola pubblica. Siamo al fianco – conclude Nasorri – di insegnanti, studenti e genitori per impedire una politica indiscriminata di tagli che rischia di colpire pesantemente anche il sistema scolastico della nostra provincia, sul quale in questi anni sono stati fatti notevoli investimenti in strutture, servizi e qualità didattica”.