Etica & Sviluppo ospita la presentazione ufficiale dell
SIENA. Si è tenuta ieri sera (26 ottobre) la presentazione della neonata “Associazione per lo sminamento umanitario”, ospitata nella sede senese di Etica & Sviluppo ONLUS. All’evento hanno partecipato autorevoli rappresentanti dello Stato, dell’Esercito e della Santa Sede. Gli onori di casa sono spettati al presidente di Etica & Sviluppo, Leonardo Bandinelli. “Siamo più che lieti di ospitare il lancio ufficiale dell’Associazione per lo sminamento umanitario – ha dichiarato – Le preoccupazioni derivanti dalla crisi economica non devono farci chiudere le porte nei confronti del mondo. Etica & Sviluppo continua a muoversi all’insegna della solidarietà, della sussidiarietà e della cultura della condivisione. Partendo da una città dalle grandi radici solidali come Siena, la neonata ONLUS contribuirà a salvare molte vite e porterà un aiuto tangibile alle popolazioni di quei paesi che sono stati, e sono ancora oggi, teatro di guerre sanguinose, spesso dimenticate”.
Numeri sconcertanti. “Le ultime stime dicono che nel mondo ci sono ancora tra gli 80 e i 100 milioni di mine da disinnescare – ha spiegato Manoli Traxler, presidente della neonata Associazione – Ci vorranno secoli per distruggerle e renderle inoffensive per i civili. Le popolazioni di tutto il mondo stanno pagando un prezzo altissimo agli ordigni abbandonati dopo i conflitti. Le statistiche parlano di 20.000 vittime all’anno. In pratica, una ogni mezz’ora. L’azione dell’Associazione non è soltanto finalizzata alla rimozione degli ordigni, ma anche alla cura e al reinserimento sociale delle vittime delle esplosioni. Nessuno ne parla mai, ma in più di 66 paesi quella che per noi è la vita di tutti i giorni, per le popolazioni locali equivale al terrore quotidiano di non tornare a casa, o di rimanere menomati. Ecco l’importanza della lotta alla mine. L’Associazione sta sperimentando anche nuove tecnologie per fare in modo che lo sminamento, da attività esclusivamente militare, sia sempre più oggetto dell’azione dell’imprenditoria privata. L’Italia, grande produttrice di ordigni, ha l’occasione per dare il proprio contributo alla soluzione del problema”.
L’esempio del Kosovo. “L’approccio alla questione delle mine è cambiato – ha spiegato l’ing. Alfiero Fontana, direttore del coordinamento tecnico-scientifico – Siamo passati all’obiettivo di annullare il numero delle vittime degli ordigni, ancora prima di procedere alla loro rimozione. La priorità è quella di salvare vite. Molto spesso, infatti, attività molto semplici come la segnalazione della presenza di campi minati possono avere un impatto impensabile. Quando ho iniziato la mia attività in Kosovo, il dato annuo sulle vittime si attestava a 120 unità. Adesso, grazie al nuovo approccio di cui parlavo in precedenza, siamo scesi a 6 morti all’anno. Questo significa che, per puntare a quota 0, è necessario che le popolazioni locali siano innanzitutto informate sulla localizzazione degli ordigni. In questo modo, le mine sono di fatto inoffensive anche prima che si proceda alla loro effettiva rimozione.”.
La “Blue Line” tra Libano ed Israele. Altra significativa testimonianza è stata portata dal colonnello Pasquale Maldera, Capo di Stato maggiore del Comando militare della Toscana. “La bonifica dagli ordigni di guerra è una tra le più delicate attività di quell’azione per la stabilità e la sicurezza globali portata avanti dalle nostre Forze Armate in tutto il mondo”. Dopo aver ricordato il giovane caporale Chierotti caduto in Afghanistan, il colonnello ha passato in rassegna i vari contesti di crisi in cui sta operando il nostro esercito, anche con complicate operazioni di sminamento. “Per quanto riguarda la Blue Line fra Libano e Israele, i nostri soldati hanno ritrovato e rimosso 41 mine antiuomo e 5 anticarro in soli tre mesi. Un contesto, quello della Blue Line, in cui solo dal 2006 al 2011 ci sono state 28 vittime e 263 feriti fra i civili, e 14 vittime e 49 feriti fra gli operatori”.
La posizione della Santa Sede. “Attraverso la sensibilizzazione delle chiese locali, delle varie congregazioni e delle ONG, anche la Santa Sede ha a cuore il problema della bonifica dei territori che sono stati teatri di scontri bellici – ha ricordato il dott. Tebaldo Vinciguerra, Officiale pontificio del Consiglio Giustizia e Pace – Tuttavia, a livello globale l’azione contro le mine può e deve essere ancora rilanciata. Troppo spesso, la fine di un conflitto non coincide con la fine delle morti proprio a causa dello strascico di ordigni lasciati nei territori. Nonostante gli stati liberi dalle mine siano in costante aumento, la cooperazione politica fra gli Stati è di vitale importanza per fare sì che il processo non rallenti”.
Il saluto del ministero degli Affari esteri. In rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri era presente Alessandro Perrone, che ha ricordato la costante opera di sensibilizzazione politica, oltre alle azioni concrete contro il problema dello sminamento, portate avanti dall’Italia in questi anni.
La parte conclusiva dell’evento è stata dedicata alle donazioni. Etica & Sviluppo, assieme alla Fondazione Fabrizio Tesi rappresentata nell’occasione dal professor Vezzosi, ha consegnato al presidente Traxler una donazione di 10mila euro.