di Augusto Mattioli
SIENA. Manifesti di protesta per l’apertura del supermercato Conad in Pantaneto nei locali dell’ex cinema Fiamma (o Smeraldo per chi ha ricordi più lontani) sono apparsi nei negozi della zona, i cui proprietari sono molto preoccupati per gli effetti che avrà sulle loro attività.
Nel manifesto in questione campeggia, con le immagini di alcuni negozi, anche la fotografia dell’assessore Fabio Minuti, che per i commercianti che protestano è uno dai fautori dell’apertura del Conad.
“Da pochi giorni- si legge – è aperto nel centro storico un altro supermercato Conad. Se questi negozi chiuderanno e quaranta persone perderanno il lavoro potranno dire grazie assessore Minuti”. Una situazione quindi di scontento e di preoccupazione che non va sottovalutata e deve essere presa in considerazione. Lo fa Anna Tosi, coordinatrice del circolo del Pd delle Logge del Papa che in una nota invita il comune ad aprire un” tavolo di confronto aggiungendo che occorre “ ascoltare le proteste dei commercianti di Via Pantaneto e aprire un confronto per individuare le possibili soluzioni Il quartiere da alcuni anni, ha visto una trasformazione continua del suo tessuto sociale e commerciale, legata soprattutto alla presenza dell'Università per Stranieri. L'afflusso crescente di studenti e lavoratori dell'Università, ha determinato un aumento delle attività diurne a fianco di quelle esistenti (pizzerie, ristoranti, bar e nuove attività alimentari) e di locali di ritrovo notturno con una concentrazione molto forte rispetto alle abitudini cittadine. Questa vocazione commerciale, sviluppatasi in maniera naturale, ha trovato le sue prime difficoltà con lo spostamento di alcune strutture dell'Università per Stranieri che, pur avendo mantenuto le funzioni di alcuni edifici di proprietà (la sede di via dei Pispini e le aule annesse), si sono spostate fuori dal centro storico. Il trasferimento dell’Università per Stranieri, insieme alla crisi economica complessiva che ha comportato una forte diminuzione del potere di acquisto di stipendi e pensioni, ha determinato uno stato di sofferenza da parte degli esercizi commerciali esistenti nella zona di Pantaneto”.
Tosi aggiunge che in questo quadro si è inserita l’apertura del centro commerciale “da una parte salutato con positività dagli abitanti, soprattutto dalle famiglie e dagli anziani” e dall’altra” con forti preoccupazioni per la continuità delle attività da parte dei commercianti. Noi crediamo che il lavoro debba essere tutelato e difeso in tutte le forme sia quello dipendente che autonomo. Per questo comprendiamo le ragioni e le preoccupazioni dei commercianti”. In una lettera inviata a Minuti e all’assessore Bindi Silvano Gambelli, meglio conosciuto come Rubino, titolare nel negozio di frutta e verdura rivolge loro critiche molto dure. “A Ponte di Romana si è deciso di far chiudere molte attività commerciali senza la benché minima considerazione di tutta la gente che dovrà andare a casa”.
E ancora. “Se gli assessori del comune di Siena si lavano tranquillamente le mani di un problema che tocca tanti cittadini , piccoli commercianti ed elettori, bisognerà che qualcuno dica loro che i lauti stipendi che prendono derivano dalle tasse comunali e dai soldi pagati dai piccoli commercianti. Se non gli sta bene e non vogliono occuparsi di noi, possono rinunciare allo stipendio o, meglio dimettersi e andare a lavorare, magari aprendo un negozio di vicinato che venda prodotti tipici: vedremo quali successi potranno avere”. C’è dunque il pericolo chea Siena spariscano negozi tipici ancora esistenti.? Un interrogativo che ci deve porre anche vedendo cosa accade nel centro storico dove c’è un forte ricambio di negozi, molti dei quali in franchising. Ne ha scritto di recente Roberto Barzanti ex sindaco di Siena sul Gazzettino su cui non possiamo che essere d’accordo. “Il franchising avanza irrefrenabile. Di negozi che serbino il sapore di una qualche locale impronta o di una selezione mirata si contano sulla punta delle dita. I marchi globali imperano anche se qualche problema a causa del livello sproporzionato degli affitti, sembrano averlo anche loro”.
SIENA. Manifesti di protesta per l’apertura del supermercato Conad in Pantaneto nei locali dell’ex cinema Fiamma (o Smeraldo per chi ha ricordi più lontani) sono apparsi nei negozi della zona, i cui proprietari sono molto preoccupati per gli effetti che avrà sulle loro attività.
Nel manifesto in questione campeggia, con le immagini di alcuni negozi, anche la fotografia dell’assessore Fabio Minuti, che per i commercianti che protestano è uno dai fautori dell’apertura del Conad.
“Da pochi giorni- si legge – è aperto nel centro storico un altro supermercato Conad. Se questi negozi chiuderanno e quaranta persone perderanno il lavoro potranno dire grazie assessore Minuti”. Una situazione quindi di scontento e di preoccupazione che non va sottovalutata e deve essere presa in considerazione. Lo fa Anna Tosi, coordinatrice del circolo del Pd delle Logge del Papa che in una nota invita il comune ad aprire un” tavolo di confronto aggiungendo che occorre “ ascoltare le proteste dei commercianti di Via Pantaneto e aprire un confronto per individuare le possibili soluzioni Il quartiere da alcuni anni, ha visto una trasformazione continua del suo tessuto sociale e commerciale, legata soprattutto alla presenza dell'Università per Stranieri. L'afflusso crescente di studenti e lavoratori dell'Università, ha determinato un aumento delle attività diurne a fianco di quelle esistenti (pizzerie, ristoranti, bar e nuove attività alimentari) e di locali di ritrovo notturno con una concentrazione molto forte rispetto alle abitudini cittadine. Questa vocazione commerciale, sviluppatasi in maniera naturale, ha trovato le sue prime difficoltà con lo spostamento di alcune strutture dell'Università per Stranieri che, pur avendo mantenuto le funzioni di alcuni edifici di proprietà (la sede di via dei Pispini e le aule annesse), si sono spostate fuori dal centro storico. Il trasferimento dell’Università per Stranieri, insieme alla crisi economica complessiva che ha comportato una forte diminuzione del potere di acquisto di stipendi e pensioni, ha determinato uno stato di sofferenza da parte degli esercizi commerciali esistenti nella zona di Pantaneto”.
Tosi aggiunge che in questo quadro si è inserita l’apertura del centro commerciale “da una parte salutato con positività dagli abitanti, soprattutto dalle famiglie e dagli anziani” e dall’altra” con forti preoccupazioni per la continuità delle attività da parte dei commercianti. Noi crediamo che il lavoro debba essere tutelato e difeso in tutte le forme sia quello dipendente che autonomo. Per questo comprendiamo le ragioni e le preoccupazioni dei commercianti”. In una lettera inviata a Minuti e all’assessore Bindi Silvano Gambelli, meglio conosciuto come Rubino, titolare nel negozio di frutta e verdura rivolge loro critiche molto dure. “A Ponte di Romana si è deciso di far chiudere molte attività commerciali senza la benché minima considerazione di tutta la gente che dovrà andare a casa”.
E ancora. “Se gli assessori del comune di Siena si lavano tranquillamente le mani di un problema che tocca tanti cittadini , piccoli commercianti ed elettori, bisognerà che qualcuno dica loro che i lauti stipendi che prendono derivano dalle tasse comunali e dai soldi pagati dai piccoli commercianti. Se non gli sta bene e non vogliono occuparsi di noi, possono rinunciare allo stipendio o, meglio dimettersi e andare a lavorare, magari aprendo un negozio di vicinato che venda prodotti tipici: vedremo quali successi potranno avere”. C’è dunque il pericolo chea Siena spariscano negozi tipici ancora esistenti.? Un interrogativo che ci deve porre anche vedendo cosa accade nel centro storico dove c’è un forte ricambio di negozi, molti dei quali in franchising. Ne ha scritto di recente Roberto Barzanti ex sindaco di Siena sul Gazzettino su cui non possiamo che essere d’accordo. “Il franchising avanza irrefrenabile. Di negozi che serbino il sapore di una qualche locale impronta o di una selezione mirata si contano sulla punta delle dita. I marchi globali imperano anche se qualche problema a causa del livello sproporzionato degli affitti, sembrano averlo anche loro”.