SIENA. Gli uomini della Squadra Mobile, dando esecuzione alla relativa misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari a seguito di richiesta della Procura della Repubblica, hanno allontanato dalla casa familiare il cittadino straniero di nazionalità ecuadoriana M. A. H. M. di 35 anni ed in posizione regolare sul territorio nazionale.
Il provvedimento ha avuto origine dalle indagini che hanno permesso alla Squadra Mobile senese di fornire alla Procura un quadro dettagliato della condizione di disagio e malessere in cui viveva da tempo una famiglia di Sovicille a causa dei frequenti comportamenti violenti del capo famiglia, che, spesso in preda all'alcol, maltrattava e picchiava la compagna italiana ed i tre figli.
Tutto è nato dalle confidenze che la figlia più grande, studentessa liceale a Siena, frutto della relazione che l’uomo ha avuto anni addietro con una sua connazionale, ha fatto ad alcuni suoi insegnanti ed a psicologi dei Servizi Sociali del Comune di Siena. La ragazza, ospitata in una struttura protetta, ha raccontato che la sua condizione di disagio, derivava dai maltrattamenti cui il padre, violento e frequentemente ubriaco, la sottoponeva. Analogo trattamento era riservato all'attuale compagna dell’uomo e agli altri due figli più piccoli, un bambino ed una bambina, avuti dalla convivente italiana.
Il personale della Squadra Mobile di Siena specializzato nell’affrontare e perseguire fenomenologie di questo tipo ha dovuto svolgere un lavoro complesso e delicato per ricostruire la situazione familiare dello straniero, dipendente di un albergo vicino a Siena, dove lavora come portiere.
Alla fine, però, è emerso effettivamente un quadro di maltrattamenti e violenze domestiche, che, nell’urgenza, ha per il momento imposto al Gip di disporre l’allontanamento dalla casa familiare dell'uom, al quale è stato vietato di vivere e tornare a casa e di avvicinarsi al luogo di lavoro della compagna ed alle scuole frequentate dai figli. Infine, il giudice ha prescritto allo straniero di versare mensilmente la somma di denaro di 600 €uro alla compagna per il sostentamento della famiglia.
Il provvedimento ha avuto origine dalle indagini che hanno permesso alla Squadra Mobile senese di fornire alla Procura un quadro dettagliato della condizione di disagio e malessere in cui viveva da tempo una famiglia di Sovicille a causa dei frequenti comportamenti violenti del capo famiglia, che, spesso in preda all'alcol, maltrattava e picchiava la compagna italiana ed i tre figli.
Tutto è nato dalle confidenze che la figlia più grande, studentessa liceale a Siena, frutto della relazione che l’uomo ha avuto anni addietro con una sua connazionale, ha fatto ad alcuni suoi insegnanti ed a psicologi dei Servizi Sociali del Comune di Siena. La ragazza, ospitata in una struttura protetta, ha raccontato che la sua condizione di disagio, derivava dai maltrattamenti cui il padre, violento e frequentemente ubriaco, la sottoponeva. Analogo trattamento era riservato all'attuale compagna dell’uomo e agli altri due figli più piccoli, un bambino ed una bambina, avuti dalla convivente italiana.
Il personale della Squadra Mobile di Siena specializzato nell’affrontare e perseguire fenomenologie di questo tipo ha dovuto svolgere un lavoro complesso e delicato per ricostruire la situazione familiare dello straniero, dipendente di un albergo vicino a Siena, dove lavora come portiere.
Alla fine, però, è emerso effettivamente un quadro di maltrattamenti e violenze domestiche, che, nell’urgenza, ha per il momento imposto al Gip di disporre l’allontanamento dalla casa familiare dell'uom, al quale è stato vietato di vivere e tornare a casa e di avvicinarsi al luogo di lavoro della compagna ed alle scuole frequentate dai figli. Infine, il giudice ha prescritto allo straniero di versare mensilmente la somma di denaro di 600 €uro alla compagna per il sostentamento della famiglia.