SIENA. Il contrasto all’omofobia e i principi dell’educazione sessuale sono stati i temi intorno ai quali si è sviluppato il dibattito generato, martedì scorso, dalla mozione presentata da Luciano Cortonesi (Nero su Bianco) e sottoscritta dal collega di gruppo Massimo Bianchini, da Marco Falorni (Impegno per Siena) Andrea Corsi e Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra), Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce).
Il documento si è focalizzato sul progetto della Regione Toscana Omofobia, transfobia e bullismo, rivolto nell’anno scolastico 2013/14 ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie nell’ambito di un programma di valenza nazionale finalizzato al contrasto all’omofobia, che ha coinvolto insegnanti e studenti di 20 classi del territorio provinciale, tra le quali alcune cittadine.
In particolare, la mozione ha richiamato, nelle premesse, la preoccupazione di alcuni genitori <
La mozione ha posto, inoltre, alcuni interrogativi sulle modalità dell’affidamento del progetto ad associazioni come l’Arcigay o a movimenti pansessuali, oltre che sul mancato coinvolgimento delle associazioni dei genitori anche da parte dei presidi e dei consigli di istituto e di classe. Il dispositivo finale, intendeva, quindi, impegnare l’Amministrazione a: <
Il documento è stato, però, respinto dal Consiglio, che ha proceduto al voto dopo numerosi interventi, provenienti sia dai banchi della maggioranza sia da quelli dell’opposizione.
Mentre i firmatari del testo hanno ribadito la centralità delle figure dei genitori nei processi educativi e formativi e, quindi, la necessità che gli stessi siano resi consapevoli della natura del progetto in questione, molti consiglieri, non solo di maggioranza, hanno etichettato la mozione come irricevibile, in particolare per i contenuti esposti in premessa, considerati <
Rispetto alla richiesta della mozione di fornire informazioni sul coinvolgimento delle scuole senesi, Periccioli ha specificato <