Nuovi guai per l'azienda olearia convolta nell'indagine della Guardia di Finanza
SIENA. Non sono finiti i guai per l’azienda senese coinvolta nella frode dell’olio adultetrato e venduto come extravergine. Stavolta la denuncia arriva direttamente dalla Germania, da parte dei supermercati tedeschi Rewe, con l’accusa di frode alimentare e il ritiro dagli scaffali dei prodotti. Supermercati che non mancano di minacciare conseguenze legali per la ditta produttrice.
In Germania, la notizia è apparsa appena qualche giorno fa e riguarda la presunta frode alimentare che ha visto coinvolti uno dei maggiori produttori di olio italiani, della provincia di Siena, in un’indagine che ha rivelato una colossale opera di presunta adulterazione di olio d’oliva. La vicenda vede implicata, come “vittima”, la catena di supermercati “Rewe” che avrebbe acquistato ingenti quantità di questo prodotto che proveniva da un’azienda italiana accusata di aver utilizzato processi chimici per “correggere” olio rancido e rivenderlo per buono.
Tutto nasce dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Siena che ha riguardato un’azienda olearia della provincia, specializzata in stoccaggio e trasformazione dell’olio. Nei fatti, la società è sospettata di avere venduto olio d’oliva su larga scala di diversa provenienza come “olio italiano” di qualità “extra vergine” mentre in realtà si sarebbe trattato di miscele scadenti, talvolta rancide. Molti oli di oliva in commercio, in virtù dei regolamento CE 1019/2002 e 865/2004, sono di fatto una miscela di oli di oliva diversi. Eccezione sono gli oli di oliva con denominazione geografica protetta. “Purtroppo – affermano dallo Spertello dei Diritti che ha diffuso la notizia -, manipolare differenti tipi di olio di oliva, andando a ‘migliorare’ oli da sapori ‘cattivi’ ad oli più ‘buoni’, è una pratica largamente adottata.
“L’industria olearia – fanno sapere dall’associazione che riunisce utenti e consumatori – tiene conto delle esigenze del mercato, spostando ingenti quantitativi di materia grezza oppure di olio di oliva, per assicurare una richiesta sempre più crescente. In Europa condizione indispensabile è rispettare i parametri chimico-fisici dei differenti tipi di oli di oliva, fissati per legge dalla comunità europea”. A causa di queste condizioni, “…i consumatori – spiega Giovanni d’Agata, presidente dell’associazione -, sono soggetti a frodi agroalimentari nel mercato dell’olio d’oliva, poiché viene venduto olio extravergine di oliva italiano quando in realtà si tratta di prodotto a base di olio importato da Grecia, Tunisia, Spagna”.
“L’Italia – aggiungono – rappresenta il primo paese al mondo per consumo, rappresentando il marchio ‘made in Italy’ per l’olio extravergine di oliva una realtà di qualità, visto che la legge 134/2012 ha ridotto il valore di alchilesteri (*) negli oli extravergini di oliva per oli di oliva etichettati come italiani a 30 mg/kg rispetto ai 75 mg/kg del reg. CE 61/2011. Purtroppo, però è noto l’enorme quantitativo di olio che circola in differenti paesi tra intermediari – insistono dallo Sportello dei Diritti -, i quali manipolano differenti oli di oliva per immetterli sul mercato come falso extravergine di oliva italiano, truffando, nei fatti, milioni di consumatori” spiega D’Agata, e aggiunge “…non si tratta della prima volta che vengono segnalate simili truffe alimentari, ma è certo che per l’Italia è un grande danno che sia messo nel mirino delle autorità un prodotto tipico che viene associato al Nostro Paese. Questa è un’ulteriore prova della necessità non solo di rendere più efficaci i controlli, ma anche di tutelare al meglio i nostri prodotti di qualità per evitare che si ripetano fatti del genere che rischiano di offuscare la nostra italianità ed il meglio del nostro paese”.
(*) esteri metilici e gli esteri etilici degli acidi grassi (alchil-esteri… gli alchil-esteri si formano infatti all’esterificazione degli acidi grassi liberi con l’alcol metilico che deriva dall’idrolisi delle pectine costitutive del frutto dell’oliva per azione delle pectin-metil-esterasi endogene ed alcol etilico dovuto ai processi fermentativi a carico degli zuccheri costitutivi del frutto. Tutto ciò avviene in prevalenza quando le olive vengono stoccate per periodi più o meno lunghi, dopo la raccolta e prima dell’estrazione meccanica dell’olio…