Approvato dalla giunta provinciale protocollo per integrare i servizi fra le strutture di Sinalunga e Abbadia San Salvatore
SIENA. Riorganizzare e rendere sempre più sostenibile l’attività di macellazione nell’area sud della provincia di Siena, potenziandola attraverso nuovi servizi per la zootecnia e integrazione fra le strutture di Sinalunga e Abbadia San Salvatore. E’ questo l’obiettivo del protocollo approvato oggi, mercoledì 9 aprile dalla giunta provinciale di Siena, che coinvolge oltre alla Provincia di Siena, l’Unione dei Comuni Valdichiana senese, l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia, e 20 Comuni dell’area : Abbadia San Salvatore, Asciano, Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montalcino, Montepulciano, Piancastagnaio, Pienza, Radicofani, Rapolano Terme, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Sinalunga, San Casciano dei Bagni, Torrita di Siena e Trequanda.
Il protocollo permetterà di organizzare nell’area sud della provincia di Siena un vero e proprio “Sistema di servizi alla zootecnia” che si affiancano alla normale attività di macellazione delle diverse categorie di animali – bovini, ovini, suini, avicunicoli e animali selvatici abbattuti dalla Provincia all’interno dei piani di abbattimento programmato – consentendo anche il servizio di raccolta e smaltimento delle carcasse animali con la messa in funzione di due scarrabili, uno a Sinalunga e l’altro a Campiglia d’Orcia. La riorganizzazione prevede la rimodulazione dell’attività, in una logica di forte integrazione fra le due strutture, e di riqualificazione, attraverso servizi di raccolta e trasporto degli animali, frollatura, lavorazione, confezionamento e distribuzione delle carni presso la ristorazione pubblica e privata, i commercianti e gli agriturismi del territorio. Il protocollo avrà una validità di tre anni e vede impegnate le istituzioni pubbliche nel supporto alla fase di start up di questo nuovo modello, che vede i due macelli trasformati in veri e propri centri multifunzionali al servizio degli allevatori locali e dell’intero sistema di filiera corta.
Le risorse. Il protocollo prevede un cronoprogramma di azioni sostenute con il contributo di tutti i firmatari commisurato fra i diversi soggetti in base a una serie di indicatori oggettivi e predefiniti. A questo si aggiunge il supporto della Regione Toscana, che ha previsto contributi specifici destinati alle Province e alle Unioni dei Comuni che intendono mettere a disposizione di allevatori e imprese di macellazione strutture specifiche per la raccolta e lo stoccaggio delle carcasse degli animali e dei loro sottoprodotti, autorizzate dalla Asl.
“Il protocollo – afferma l’assessore all’agricoltura e sviluppo rurale della Provincia di Siena, Anna Maria Betti – rappresenta un atto importante non solo per riorganizzare l’attività di macellazione nell’area sud della provincia di Siena e fornire nuovi servizi agli allevatori, ma anche per offrire nuove opportunità al territorio e ai consumatori, a partire da tutti i soggetti della ricettività e della ristorazione, sia pubblica che privata. A fare da filo conduttore è la volontà di investire in uno sviluppo sostenibile e nella crescente promozione della filiera corta locale, mettendo al primo posto, ancora una volta, la sicurezza alimentare e la tracciabilità dei nostri prodotti. E’ stato un lavoro intenso che ci ha visti impegnati prima in un’analisi puntuale dello stato della zootecnia provinciale e dei relativi servizi nel territorio e, poi, nella progettazione di interventi e azioni necessarie a riqualificare e innovare profondamente il ruolo delle strutture di macellazione presenti. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con noi, partendo dai sindaci e dai presidenti delle due Unioni dei Comuni, che hanno creduto fortemente in questa sfida, le associazioni di categoria, l’Associazione Allevatori, Nomisma e la Cooperativa “La Filiera”, attuale gestore del macello di Sinalunga, per averci fornito tutti gli elementi necessari a costruire, intorno alla macellazione, un sistema di servizi integrati efficiente e utile ai nostri allevatori. Inoltre, come accaduto con i frantoi, questo rappresenta un nuovo modello organizzativo a servizio della nostra agricoltura, in particolare per due settori, olivicoltura e allevamento, le cui difficoltà sono pari all’importanza che questi comparti hanno per la nostra economia e per il nostro territorio”.
“Con il protocollo – aggiunge il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini – prendono il via nuovi servizi per la zootecnia nell’area sud della provincia, con un’azione concreta che si colloca nell’ambito del Piano integrato di macellazione che l’amministrazione provinciale di Siena ha inserito nel Piano Anticrisi in risposta alle difficoltà economiche vissute anche dal territorio senese in diversi comparti. La valorizzazione della filiera corta è uno dei filoni su cui abbiamo investito energie e risorse in questi anni e con questo strumento potremo potenziare il nostro impegno, coinvolgendo sempre di più istituzioni e soggetti interessati”.
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