Duro attacco del presidente Upa: "Una cifra spropositata che sarebbe meglio spendere per il territorio"
«Una cifra spropositata – rileva il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Alessandro Cinughi de Pazzi – che sarebbe meglio spendere per tutelare il territorio invece che sperperare per organizzare le elezioni di tali carrozzoni a cui non partecipa nessuno e che vedono eleggere con quote riservate, non chi paga i contributi, ma i soliti politici o ex politici che non hanno altre occupazioni».
Parole dure quelle di Cinughi, che dal vertice dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena si è sempre battuto contro i consorzi di bonifica che vanno sempre a vessare gli imprenditori con quella che si potrebbe definire una patrimoniale.
«Confagricoltura – sottolinea il presidente dell’Unione – anche in vista di questa imminente scadenza torna ancora una volta alla carica per portare alla luce le problematiche degli agricoltori legate ai consorzio di bonifica che impongono tributi anche in assenza di benefici diretti ai consorziati, come prevede invece la legge».
Nessuno ha mai visto all’opera, mezzi o personale riconducibili ai consorzi. Per cui nessuna miglioria è stata mai apportata al territorio.
«In più – aggiunge Cinughi – siccome la maggior parte dei contributi la pagano proprio i terreni agricoli, sarebbe opportuno che dei nuovi Consigli facessero parte anche gli agricoltori e non solo i politici, perché il mondo agricolo conosce bene il territorio e i suoi problemi e quindi sa quali sono gli interventi da fare per migliorarlo».
In questo senso gli agricoltori potrebbero vigilare che i soldi versati siano utilizzati veramente per le imprese e quindi sapere come vengono spesi a fronte delle tasse pagate.
«Come cittadini e come imprenditori – afferma il Presidente dell’Unione – siamo veramente stufi di questo modo di fare di chi dovrebbe amministrare il territorio e pertanto noi non ci arresteremo nel denunciare queste storture che i nostri politici, nonostante buone intenzioni ancora non sono riusciti a correggere. Questi enti che da tanto tempo sono indicati come inutili e onerosi carrozzoni, vengono solo apparentemente riformati, affinché tutto resti come prima».
Soprattutto in un momento in cui le aziende agricole continuano a combattere in maniera dura per mantenere il lavoro e relativi posti, oltre a tutelare il territorio dove operano.
Tutto nasce dal fatto che la Toscana ha riformato con una legge l’attività di bonifica nella Regione, riducendo il numero dei consorzi da 33 a 6. La legge troverà piena applicazione il 30 novembre con le elezioni che permetteranno ai cittadini di eleggere i 90 componenti delle assemblee dei nuovi consorzi di bonifica.
Sono poco meno di due milioni gli aventi diritto al voto (tra cittadini e persone giuridiche). Circa 310 i seggi previsti. Con una partecipazione attesa tra l’uno e il due per cento ogni voto potrà costare anche fino a 90 euro. Troppo.