Cia: "Vanno esclusi i beni strumentali dall'applicazione dell'imposta"
«Così – commenta Luca Marcucci, presidente Cia Siena – viene riconosciuto quanto più volte chiesto dalla stessa Cia Siena, ed al tavolo con il Governo, sull’eccesso del carico Imu richiesto al settore agricolo, queste modifiche sono una prima risposta alla nostra mobilitazione, un primo passo nella direzione di rendere più equa e sostenibile la manovra». La Cia Siena chiede a questo punto che venga accantonato il comma 5 bis all’art.13 del Decreto Monti in cui si delega ad un apposito decreto ministeriale la rivisitazione delle aree montane e collinari i cui terreni sono esenti dall’Imu.«In questo momento particolarmente difficile – aggiunge Marcucci – non si può gravare con oneri aggiuntivi sulle aziende di queste zone che operano in situazioni di grandi difficoltà e sono un presidio indispensabile per la salvaguardia del territorio». E, inoltre, secondo Marcucci, resta aperta la questione «sulla “spalmatura” del gettito, sull’entità sia dei coefficienti di rivalutazione che delle aliquote, e – prosegue – sulla introduzione di franchigie, detrazioni ed ulteriori modulazioni, tutti aspetti sui quali sollecitiamo la Camera dei Deputati ad apportare miglioramenti ed ulteriori correzioni». Infatti, l’aspetto sul quale c’è ancora molto da lavorare, sostiene la Cia Siena, non è a questo punto della discussione, l’entità del gettito complessivo del settore agricolo ormai determinato, comunque importante e significativo per un settore in forte difficoltà, ma sulla definizione della base imponibile, delle aliquote, delle modalità di applicazione a partire dall’esclusione dei beni strumentali.