"Gli enti e le partecipate diminuiscano i costi interni di gestione"
SIENA. Periodicamente tornano puntuali le voci su possibili aumenti delle tariffe dei servizi pubblici, dai rifiuti all’acqua, passando per la macchina burocratica. E’ bene sottolineare fin da subito che nessun ulteriore aumento, neppure minimo, sarà accettato passivamente dalle imprese. La situazione economica è fragilissima ed una crescita dei costi aziendali si ripercuoterebbe inevitabilmente sui bilanci delle aziende in modo pesantissimo. Tante imprese sono ancora vive ed hanno superato con grandissimi sacrifici gli ultimi anni di crisi. Una qualsiasi variazione dei costi sarebbe certamente letale per le loro possibilità di guardare ancora avanti. Ogni aumento, lo sottolineiamo con forza, dovrà essere congelato, come lo è stato per le tasse sui rifiuti.
Nelle ultime settimane sono tornate “di moda” le voci riguardo all’aumento delle tariffe dell’acqua, a nostro parere totalmente fuori logica, fuori contesto storico e prive della minima giustificazione. Da tempo e a più riprese abbiamo chiesto che gli enti pubblici e le società partecipate diminuiscano i loro costi interni, ottimizzando la filiera produttiva ed abbassando i costi fissi, primo fra tutti quello del personale direttivo. Nonostante le nostre reiterate richieste poco è stato fatto da questo punto di vista, se non la riduzione dei costi degli organi amministrativi, operazione di alto valore morale, ma di completa inutilità se guardiamo ai costi complessivi degli enti e delle partecipate.
Cittadini ed imprese non possono più pagare i conti delle inefficienze altrui. Gli ultimi dati dell’’economia evidenziano come in provincia di Siena le imprese artigiane pagano il 63.6% del fatturato in tasse, con una crescita del 4.8% rispetto al 2011. A questo devono essere aggiunti i costi indiretti della burocrazia. I numeri evidenziano chiaramente che il punto di “non ritorno” è stato già superato. Ogni altro aumento sarà letale per la vita delle imprese locali. Chi deciderà di alzare ancora in alto l’asticella dei balzelli alle aziende dovrà assumersene chiaramente la responsabilità. Deve essere sottolineato che il territorio della provincia di Siena è già oltre la media nazionale, “ferma” al 63,1%, in crescita di quattro punti rispetto al 2011 (59,1%). Tutto ciò è significativo del vero e proprio miracolo che stanno facendo tutte le aziende che si confrontano con l’export, pur avendo un gap competitivo evidente rispetto alle altre aziende del continente. Ulteriori aumenti delle tariffe e delle imposte, sia dirette che indirette, vanificherebbero i sacrifici fatti fino a questo momento. Le operazioni di fusione o di aggregazione tra aziende che gestiscono gas luce acqua rifiuti etc.. devono portare ad una sostanziale diminuzione delle tariffe per cittadini ed imprese, diversamente chi le ha promosse e le gestisce ha fallito negli obbiettivi strategici.