Concluso il lunghissimo contenzioso con l'Agenzia delle Entrate
SIENA. Da Alessandro Nannini riceviamo e pubblichiamo.
Riguardo a tutto il periodo che va dal 1991 al 1996, Nannini, assistito dal proprio legale Avv. Fabio Pisillo e commercialista Dott. Massimo Del Re, ha sempre vinto i relativi contenziosi, per un valore in gioco di oltre € 3.000.000,00, in ogni grado di giudizio, compresa –adesso– la Cassazione, così che la magistratura ha accertato definitivamente che Alessandro Nannini per tutto tale periodo non era residente né domiciliato in Italia e che, dunque, la sua residenza monegasca era vera ed effettiva.
Solo rispetto all’anno 1997 vi sono stati due pronunciamenti giudiziari non unanimi: per una contestazione del valore di quasi € 500.000,00 l’esito è stato di nuovo favorevole per Nannini anche in Cassazione, mentre per altra diversa contestazione di valore assai modesto i Giudici hanno dato ragione all’Agenzia delle Entrate, ritenendo che alcuni proventi dovessero essere tassati in Italia (€ 25.000,00).
Sono dunque del tutto errate, fuorvianti e parziali le notizie apparse nei giorni scorsi secondo cui, a parere della magistratura, il centro degli affari e degli interessi economici e morali di Alessandro Nannini sarebbe stato da sempre in Italia. Al contrario, Alessandro Nannini è l’unico sportivo e l’unico personaggio pubblico che, negli ultimi anni, ha avuto ragione sulle pretese del Fisco in merito alla questione della residenza, dimostrando di aver effettivamente vissuto a Montecarlo e di aver avuto, sino al 1997, il proprio centro degli affari e degli interessi economici e morali fuori dall’Italia, per ragioni di lavoro (pilota sportivo) e familiari, pagando tutte le imposte dovute nei Paesi di competenza, sino al suo rientro in Italia”.