SIENA. Innalzare con urgenza la cifra detraibile sugli interessi passivi dei mutui stipulati per l’acquisto della prima casa, elevando le aliquote dal 19 al 23 per cento e aumentando da 4mila a 6mila euro l’importo massimo su cui calcolare la detrazione. E’ quanto prevede la proposta di legge presentata dal deputato del Partito democratico, Franco Ceccuzzi per venire incontro alle famiglie, sempre più numerose, che contraggono mutui per acquistare un bene di prima necessità come la casa e in difficoltà nel pagamento delle rate. “La proposta di legge – spiega Ceccuzzi – si pone l’obiettivo primario di modificare le norme vigenti per le imposte sui redditi, che fissano le detrazioni sugli interessi passivi dei mutui contratti per l’acquisto della prima casa per un importo pari al 19 per cento degli interessi passivi e su una cifra non superiore a 4mila euro. Questo importo è stato elevato con la Legge Finanziaria 2008 rispetto ai poco più di 3.600 euro, rimasti invariati per circa dieci anni. Oggi, però, di fronte alla crisi economica e all’inefficacia delle misure del governo sui mutui, una revisione dei parametri è l’unica misura che può venire incontro alle difficoltà delle famiglie nel pagamento delle rate, aiutando soprattutto quelle che devono fronteggiare – oltre all’innalzamento del costo della vita e alle variazioni nell’entità dei mutui contratti, negli importi delle rate e nel valore delle case – la decurtazione o la perdita di un reddito per effetto della cassa integrazione o del licenziamento”.
“Le misure di Tremonti – aggiunge Ceccuzzi – hanno aggravato la situazione, perché hanno comportato costi ingenti e inutili per le banche, le quali, a loro volta, non mancheranno di farle pagare ai loro clienti. I provvedimenti di maggio 2008, con la rinegoziazione, e quelli di gennaio 2009, con il limite del 4 per cento, si sono risolti con l’invio di milioni di lettere ai mutuatari, senza che agli stessi sia arrivato alcun beneficio. Per pagare i mutui – conclude il parlamentare Pd – le famiglie hanno bisogno di liquidità. Per questo motivo chiediamo, con la proposta di legge, di innalzare ulteriormente l’importo su cui calcolare la detrazione a 6mila euro e di elevare l’aliquota al 23 per cento”.