La mobilitazione contro la manovra finanziaria è stata indetta da Anci, Upi, Fai ed è promossa da Federculture
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SIENA. Musei senesi contro i tagli. Anche la Provincia di Siena e la Fondazione Musei Senesi partecipano alla mobilitazione promossa da Federculture sugli effetti della manovra finanziaria, a cui hanno aderito associazioni nazionali come ANCI, UPI e FAI, che prevede tra i numerosi eventi, la manifestazione nazionale di Roma del 12 novembre.
“Porte chiuse, luci accese sulla cultura” è lo slogan che accompagna l’iniziativa con la quale si vuole mettere in evidenza come, i tagli sempre più gravi sui bilanci destinati alla cultura stiano mettendo in ginocchio l’intero settore, strategico per lo sviluppo del paese, ma sottovalutato nel suo effettivo potenziale. L’evento vuole ribadire la necessità di sostenere la cultura in quanto, come hanno ben dimostrato paesi come Francia e Germania, è proprio in periodi di crisi che il sostegno agli investimenti in cultura e all’accesso alla conoscenza, può produrre nuovo impulso allo sviluppo economico.
“La cultura non è un bene accessorio – commenta Simone Bezzini presidente dell’Amministrazione provinciale di Siena – un paese senza cultura è un paese senza identità. Continuare a tagliare i fondi dedicati alla ricerca, allo studio, al sostegno e alla promozione dei beni e delle attività culturali significa impedire alle nuove generazioni di diventare cittadini del mondo e allo stesso tempo uccidere le potenzialità di sviluppo economico di un intero paese che della cultura può fare un vero volano di ripresa”. “Sara una giornata triste ma speriamo importante e significativa – aggiunge Gianni Resti presidente della Fondazione Musei Senesi. I nostri 43 musei segnaleranno al loro pubblico i motivi della protesta, per informare i cittadini e i turisti su cosa potrebbe presto accadere in Italia se non si prendono urgentemente provvedimenti seri e significativi contro tagli francamente inaccettabili”.