In Procura è atteso Antonio Vigni
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/cut1360137123157.jpg)
SIENA. Continua il lavoro in Procura. I pubblici ministeri stanno valutando il contenuto dei documenti sequestrati dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, con particoclare attenzione alla corrispondenza intercorsa tra i vertici della passata gestione del Monte. Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso debbono chiarie i comportamenti dei manager nei mesi dell’accordo con Santander e tra i documenti vi sarebbe anche una e-mail inviata in quel periodo da Giuseppe Manzi, vicedirettore generale di Mps, ai vertici della banca, nella quale segnalava le criticità che a suo avviso aveva banca Antonveneta, per cui indicava la propria perplessità sull’affare.
Si arricchisce il filone d’inchiesta con l’acquisizione di alcuni documenti – avuti dai magistrati di Forlì in un incontro avvenuto ieri – riguardanti l’indagine del 2009 su Mps-San Marino. All’epoca si indagò su un conto corrente Mps della filiale di Forlì, intestato alla Cassa di Risparmio di San Marino, da cui transitarono un miliardo e ottocento milioni, riportati da un furgone portavalori a San Marino. Vi sono anche alcuni assegni, che potrebbero risalire al periodo in cui MPS trattava Antonveneta.
Intanto il Vaticano esclude con un comunicato di padre Lombardi che “dirigenti del Montepaschi abbiano avuto possesso di fondi presso lo Ior”. Smentita che segue quella secondo cui viene escluso che presso lo Ior ci siano state riunioni su Antonveneta-Mps.
Nel pomeriggio alle 14,30 il cda del Monte dovrà venire a capo dei conti e definire il il danno procurato dai derivati e Btp che potrebbe portare la banca a chiudere l’esercizio con più di 700 milioni di perdite.
Oggi sarà in proccura Antonio Vigni, ex-dg di Montepaschi, che sarà interrogato su operazioni quali l’acquisizione della Banca Antonveneta e l’acquisto dei derivati, come i Titoli Santorini e Alexandria. Vigni dovrà spiegare, ad esempio, come si sarebbe creata la plusvalenza di oltre 2 miliardi di euro, che si sospetta possa essere stata una tangente. Quali sono stati i rapporti con i vertici di Banca Santander e quale sia stato il suo ruolo. Voci ricorrenti parlano di una sua eventuale decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere, probabilmente in attesa di capire che cosa dirà Mussari, atteso dmani (7 febbraio) in Procura.