Codacons in attesa dell'ordinanza del Tar
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Il ricorso al Tar del Lazio da parte di Codacons tiene in ambasce la banca. Ieri, infatti, i giudici – dopo tre ore di camera di consiglio – hanno deciso di pubblicare l’ordinanza nella giornata di oggi (21 febbraio). Se l’associazione dei consumatori dovesse ottenere ragione dal Tar, l’assegnazione dei Monti Bond potrebbe essere sospesa. A ciò si aggiunga che – secondo indiscrezioni – la Commissione europea avrebbe chiesto una correzione al decreto sui Monti Bond riguardante il pagamento degli interessi. Secondo la CE, il Monte pagherà con altri bond gli interessi maturati fino al 31 dicembre dello scorso anno, mentre dal 2013 essi dovranno essere liquidati in contanti. Con l’aggiunta di azioni se i “liquidi” non dovessero bastare.
Un altro siluro contro il Monte dei Paschi è partito da Firenze con la mozione presentata da Marco Taradash (PdL) in Consiglio regionale con la quale invita la Regione a tutelare i risparmiatori, dopo che Unicoop ha investito i loro depositi in Mps. La mozione di Taradash è stata sottoscritta anche dai suoi colleghi di partito Alberto Magnolfi (capogruppo), Alessandro Antichi, Stefano Mugnai, Nicola Nascosti e Tommaso Villa. “Lo scopo del prestito sociale – obietta Taradash nel suo documento –, vista anche la natura dei soci prestatori, fra cui molti anziani e pensionati, non è quello di partecipare a rischiose operazioni speculative sui titoli finanziari ma di fornire alla società cooperativa un proprio canale di finanziamento attraverso debiti contratti coi propri soci”. E ancora: “La garanzia di rimborso del prestito, ottenuta tramite una fidejussione bancaria con la banca Intesa San Paolo (costata nel 2011 135 mila euro oltre a un pegno di 477 milioni in titoli), ha un tetto massimo del 30 per cento del deposito”.
L’ex-direttore generale Antonio Vigni è nel mirino di Bankitalia per la sua buonuscita milionaria (4 milioni di euro). Come riporta il Corriere della Sera di oggi, oltre al procedimento sanzonatorio, Bankit vaglia “la ”manleva legale” offerta dalla banca a Vigni, la Manleva nei fatti serve a proteggere l’ex manager da eventuali azioni legali di terzi nei suoi confronti”.