I promotori inoltrano le sottoscrizioni alla Fondazione
SIENA. Hanno superato quota duecento le adesioni all’appello alla Fondazione Mps affinché spieghi la sua posizione sui temi all’ordine del giorno dell’assemblea del 9 ottobre prima dell’assemblea stessa e chieda l’aggiornamento della seduta creando anche le condizioni per il rinvio.
“Abbiamo inviato l’appello con l’elenco delle prime duecento adesioni al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, – spiegano i promotori – che rappresenta il massimo garante del sistema bancario italiano. Abbiamo proceduto a inoltrare le firme anche alla Deputazione amministratrice della Fondazione Mps, cui è rivolto il nostro appello. La mobilitazione che si è creata intorno all’appello è sorprendente, le email arrivano a getto continuo e si moltiplicano le adesioni in rete. Ringraziamo tutti coloro che sostengono l’iniziativa, ci auguriamo che la Fondazione voglia ascoltare questa voce trasversale che unisce montepaschini del nord, del sud e di Siena con piccoli azionisti, membri dell’associazionismo, semplici cittadini. E’ chiaro che se questa mobilitazione dal basso non verrà ascoltata, chi può intervenire e non lo farà se ne assumerà le responsabilità”.
L’iniziativa, secondo quanto riferiscono i promotori in una nota, ha raccolto il consenso di moltissimi dipendenti di Banca Mps, sia di Siena che di uffici di altre aree come Mantova, piccoli azionisti Mps, cittadini. Da segnalare anche le adesioni dal mondo dell’associazionismo come il comitato senese dell’Unione Nazionale Consumatori e la segreteria territoriale della Fiba-Cisl di Reggio Calabria.
“L’obiettivo della mobilitazione – spiegano ancora i promotori – è quello di aprire un’ampia discussione con la città sui provvedimenti per i quali il presidente di Banca Mps Alessandro Profumo chiede il via libera dei soci. Grazie ai Monti-bond l’aumento di capitale da 1 miliardo, che comprometterebbe definitivamente il ruolo di azionista di riferimento della Fondazione, non è più urgente e necessario. Per quanto riguarda le modifiche statutarie, invece, è auspicabile che la Fondazione spieghi con trasparenza quali motivi la spingono a cedere al Cda una parte dei propri poteri di controllo”. Le adesioni all’appello possono essere inviate all’indirizzo rinviareassembleamps@libero.it.
(Foto Corrado De Serio)
“Abbiamo inviato l’appello con l’elenco delle prime duecento adesioni al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, – spiegano i promotori – che rappresenta il massimo garante del sistema bancario italiano. Abbiamo proceduto a inoltrare le firme anche alla Deputazione amministratrice della Fondazione Mps, cui è rivolto il nostro appello. La mobilitazione che si è creata intorno all’appello è sorprendente, le email arrivano a getto continuo e si moltiplicano le adesioni in rete. Ringraziamo tutti coloro che sostengono l’iniziativa, ci auguriamo che la Fondazione voglia ascoltare questa voce trasversale che unisce montepaschini del nord, del sud e di Siena con piccoli azionisti, membri dell’associazionismo, semplici cittadini. E’ chiaro che se questa mobilitazione dal basso non verrà ascoltata, chi può intervenire e non lo farà se ne assumerà le responsabilità”.
L’iniziativa, secondo quanto riferiscono i promotori in una nota, ha raccolto il consenso di moltissimi dipendenti di Banca Mps, sia di Siena che di uffici di altre aree come Mantova, piccoli azionisti Mps, cittadini. Da segnalare anche le adesioni dal mondo dell’associazionismo come il comitato senese dell’Unione Nazionale Consumatori e la segreteria territoriale della Fiba-Cisl di Reggio Calabria.
“L’obiettivo della mobilitazione – spiegano ancora i promotori – è quello di aprire un’ampia discussione con la città sui provvedimenti per i quali il presidente di Banca Mps Alessandro Profumo chiede il via libera dei soci. Grazie ai Monti-bond l’aumento di capitale da 1 miliardo, che comprometterebbe definitivamente il ruolo di azionista di riferimento della Fondazione, non è più urgente e necessario. Per quanto riguarda le modifiche statutarie, invece, è auspicabile che la Fondazione spieghi con trasparenza quali motivi la spingono a cedere al Cda una parte dei propri poteri di controllo”. Le adesioni all’appello possono essere inviate all’indirizzo rinviareassembleamps@libero.it.
(Foto Corrado De Serio)