Riuniti in un solo fascicolo Antonveneta, Alexandria e Santorini

MILANO. La Procura di Milano riapre il fascicolo sul Monte dei Paschi, dopo il trasferimento degli atti da Siena. In un vertice tra magistrati titolari dell’inchiesta e gli uomini della Polizia Giudiziaria è stato fatto il punto sulla situazione e la pianificazio della strategia investigativa. Francesco Greco, procuratore aggiunto a capo dei magistrati che indagano sui reati di natura finanziaria, ha visto oggi (26 settembre) alcuni funzionari della Consob e nei prossimi giorni toccherà ad alcuni funzionari di Bankitalia. Ciò significa che la Procura di Milano intende andare più a fondo nelle indagini, rispetto a quanto fatto a Siena, e non intende perdere tempo. Milano si occuperà dell’acquisizione di Antonveneta e dei prodotti derivati Santorini ed Alexandria, che la Procura ha riunito in un unico fascicolo, mentre a Siena è rimasto il processo sulla banda del 5 per cento, che vede coinvolti gli ex top manager Matteo Pontone (ex responsabile della filale londinese di Mps) e Gianluca Baldassarri (a capo dell’area finanza).
Milano indagherà, quindi sul reato di manipolazione del mercato compiuto attraverso la diffusione al mercato dellee notizie relative al bilancio semestrale 2008 di Mps, pubblicate sul circuito Nis della Borsa a Milano il 29 agosto del 2008. Come rifrisce Radiocor: “In pratica il reato di manipolazione del mercato si sarebbe compiuto attraverso “piu’ azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nell’ambito del programma di finanziamento ideato per il reperimento delle risorse necessarie all’acquisizione di banca Antonveneta” con parte degli indagati che “partecipavano e contribuivano alla predisposizione della complessa operazione finanziaria denominata ‘Fresh 2008’ diffondendo al mercato notizie false, idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell’azione Mps ordinaria”. Il secondo filone senese, confluito in una unica inchiesta a Milano insieme a quella sul ‘Fresh 2008′ riguarda la gestione di due derivati, il Santorini e l’Alexandria appunti, che per i magistrati sarebbero stati stipulati negli anni successivi all’acquisizione di Antonveneta dal Banco Santander per oltre 9 miliardi di euro nel 2009, per far apparire i bilanci dell’istituto migliori di quanto non fossero, visto che erano appesantiti anche da quell’operazione. I reati ipotizzati a Siena erano falso in bilancio e ostacolo all’autorita’ di vigilanza. L’inchiesta rimasta a Siena, infine, riguarda le presunte pratiche scorrette di alcuni dirigenti dell’area finanza di Mps, la cosiddetta “banda del 5 per cento”, i quali avrebbero fatto la “cresta” su operazioni di finanza strutturata”.
Milano indagherà, quindi sul reato di manipolazione del mercato compiuto attraverso la diffusione al mercato dellee notizie relative al bilancio semestrale 2008 di Mps, pubblicate sul circuito Nis della Borsa a Milano il 29 agosto del 2008. Come rifrisce Radiocor: “In pratica il reato di manipolazione del mercato si sarebbe compiuto attraverso “piu’ azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nell’ambito del programma di finanziamento ideato per il reperimento delle risorse necessarie all’acquisizione di banca Antonveneta” con parte degli indagati che “partecipavano e contribuivano alla predisposizione della complessa operazione finanziaria denominata ‘Fresh 2008’ diffondendo al mercato notizie false, idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell’azione Mps ordinaria”. Il secondo filone senese, confluito in una unica inchiesta a Milano insieme a quella sul ‘Fresh 2008′ riguarda la gestione di due derivati, il Santorini e l’Alexandria appunti, che per i magistrati sarebbero stati stipulati negli anni successivi all’acquisizione di Antonveneta dal Banco Santander per oltre 9 miliardi di euro nel 2009, per far apparire i bilanci dell’istituto migliori di quanto non fossero, visto che erano appesantiti anche da quell’operazione. I reati ipotizzati a Siena erano falso in bilancio e ostacolo all’autorita’ di vigilanza. L’inchiesta rimasta a Siena, infine, riguarda le presunte pratiche scorrette di alcuni dirigenti dell’area finanza di Mps, la cosiddetta “banda del 5 per cento”, i quali avrebbero fatto la “cresta” su operazioni di finanza strutturata”.