L'ha presentato tempo fa l'avvocato De Mossi per capire se c'è stato anche un danno
SIENA. Luigi De Mossi, legale di alcuni dipendenti esternalizzati da Mps in Fruendo, ha presentato tempo addietro un esposto alla Procura di Siena: “Vogliamo capire se dietro a tutta quest’operazione peri lavoratori ci sia stato anche un danno”. Per De Mossi il giudice ha accolto la tesi difensiva “perché la giurisprudenza dice che è vietata la cessione di un ramo di azienda, pena nullità, se quel ramo è stato costruito per essere ceduto e non sia preesistente”.
Secondo l’avvocato Domenico Cirillo, la sentenza del giudice senese vale solo per i ricorrenti, “cioè per quei lavoratori che avevano impugnato il trasferimento entro 60 giorni, come stabilito dal Collegato lavoro del 2010″. La sentenza del giudice, aggiunge l’avvocato Cirillo, lascerebbe però aperta un’altra strada a quanti all’epoca non avevano contrastato la decisione dell’azienda: “potrebbero avere uno spiraglio – puntando su una causa per ‘interposizione fittizia di manodopera’. E mi sembra sia chiaro che è Banca Mps a dare il lavoro a loro. Vedremo”.