di Augusto Mattioli
SIENA. Serrate indagini della polizia sulla rapina di questa mattina in una gioielleria di San Rocco a Pilli, durante la quale uno dei rapinatori è morto dopo essere stato raggiunto da un colpo di fucile sparato dal negoziante, Gino Sestini, 59 anni.
Secondo una prima ricostruzione un bandito, entrato nel negozio pistola alla mano, avrebbe intimato al gioielliere di mettere i preziosi in due sacchi. Poi tra i due sarebbe scoppiata una colluttazione, conclusasi con l’uccisione del bandito, sembra di origine meridionale, che è stato colpito all’arteria femorale della gamba sinistra da una fucilata ed è morto dissanguato. La sua identità non è stata ancora resa nota.
Il complice che aspettava fuori sarebbe entrato nel negozio e, dopo avere caricato i sacchi di refurtiva in macchina, è scappato con una Ford, rintracciata a Siena. Nessuna pistola sarebbe stata trovata all’interno del negozio. Nel corso della mattina si è anche parlato di una donna ferita, che avrebbe fatto parte del gruppo dei rapinatori, ma è una notizia che non ha trovato conferma.
Parlando con i giornalisti il gioielliere, visibilmente sotto choc, ha detto che nella serata di ieri un uomo e una donna sono entrati nel suo negozio per acquistate una collanina, in realtà per fare un controllo. L’uomo sarebbe lo stesso che è stato ucciso questa mattina. Il gioielliere si è poi recato in ambulanza al Policlinico delle Scotte a Siena per una visita di controllo al cuore dove gli sono stati impiantati in passato quattro by pass.
Un ruolo di contrasto dei rapinatori lo ha avuto anche la ex moglie di Sestini, che gestisce un negozio di fotografia vicino alla gioielleria. Quando si è accorta di cosa stava accadendo con un bastone ha cercato di colpire il bandito che stava fuggendo, raggiungendo anche il lunotto posteriore dell’auto.
Un contributo alla dinamica della rapina potrebbero darlo anche l’impianto televisivo di cui è dotato il negozio