Anche il Consiglio di Stato dà torto al Codacons sui Monti bond.
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/cut1364239124005.jpg)
ROMA. Il ricorso al Tar del Lazio del 21 febbraio scorso, con cui il Codacons chiedeva la sospensione dei Monti bond in favore di MPS era stato respinto. L’associazione di consumatori quindi aveva presentato appello ai giudici del Consiglio di Stato, che lo scorso venerdì hanno emesso una ordinanza resa nota oggi. Che respinge nuovamente il ricorso, per mancanza di legittimità. Infatti nel dispositivo si legge che “non appare destituita di fondamento l’eccezione di carenza di legittimazione attiva in capo agli originari ricorrenti e odierni appellanti, (ri)proposta dalle parti appellate”, in quanto “il ricorso si definisce anzitutto – secondo la stessa prospettazione degli odierni appellanti – come proposto a tutela dei cittadini e contribuenti che si presentano come portatori di un interesse (tutela dei cittadini e contribuenti da un paventato, futuro, danno erariale), che è un interesse di mero fatto, privo di azione in questa sede, attesa l’inconfigurabilità, con riferimento al bene per cui si domanda la decisione, di situazioni giuridiche in questa sede tutelabili rispetto ai soggetti coinvolti nell’operazione di ricapitalizzazione in oggetto”. E ancora di legge che “nella parte in cui, sempre secondo la prospettazione degli appellanti, è proposto a tutela dei consumatori e utenti, non rientra nell’ambito specifico di legittimazione definito dal Codice del consumo, che esclude espressamente dal rispettivo ambito di applicazione i servizi finanziari, ivi inclusi i servizi bancari e del settore del credito”.
Codacons incassa e raddoppia la posta, scrivendo direttamente una lettera al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, per chiedere il ritiro dell’autorizzazione temporanea all’operazione MPS rilasciata dall’Istituzione europea. Mentre nel frattempo attende la prossima udienza al Tar fissata il 3 aprile: “Se la Commissione Europea chiamata a dare la propria autorizzazione su una materia così delicata come appunto gli aiuti di Stato delibera sulla base di false rappresentazioni fornite dallo Stato membro che ha attivato la procedura” ragiona l’associazione nella lunga lettera inviata a Bruxelles “va da sé che tale autorizzazione deve essere revocata nel momento in cui si accertasse la falsità delle rappresentazioni fornite, poiché non può essere considerata in alcun modo legittima un’autorizzazione concessa ad uno Stato membro a fronte di una rappresentazione menzognera. L’analisi cambia radicalmente ove si accertasse che le perdite sono la conseguenza di operazioni speculative (derivati creditizi) occultati ad arte insieme ad operazioni ad essi collegati». D’altra parte “la remunerazione dei Monti Bond è del tutto inadeguata in relazione al rischio sopportato dai contribuenti”, chiosa la nota.
Il titolo MPS chiude in ribasso del 2,60% a euro 0,1989 le contrattazioni odierne.