SIENA. L’arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani, ha difeso in aula l’economo della curia senese, Don Giuseppe Acampa, definendolo un "postino" del vescovo: non ha mai preso decisioni da solo. Il sacerdote è sotto processo con l’imputazione di truffa – assieme all’industriale veneto Reneè Caovilla – per la vendita di un immobile a Siena, lasciato in eredità, nel 1999, per metà alla diocesi e per metà alla Misericordia. Secondo il pm Nicola Marini gli imputati si sarebbero accordati per far acquistare l’immobile a Caovilla a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato. In cambio don Acampa avrebbe avuto un’Audi in regalo, valore 27 mila euro.
Acampa ha reso delle dichiarazioni spontanee e si è difeso spiegando che si è limitato a mettere in contatto Caovilla con i proprietari dell’immobile e che si è trattato solo di una coincidenza temporale la questione dell’auto. Ha raccontato che tramite Caovilla poteva avere uno sconto da un concessionario. Comunque l’economo H non credeva di far nulla di male.
Tra gli altri testi ascoltato anche il presidente della Misericordia Marzucchi.
Il processo è stato rinviato al prossimo 10 dicembre