Aggravi nella spesa pubblica e meno attenzione per le cure primarie con la gestione toscana delle Aggregazioni Funzionali Territoriali
SIENA. Il 13 settembre 2012 è stato approvato il cosiddetto decreto Balduzzi, riguardante, tra le altre, la riorganizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria nei confronti del cittadino. Le nuove modalità hanno come obiettivo il coordinamento delle figure sanitarie sul territorio per decongestionare gli ospedali.
La Case della Salute, poliambulatori aperti “h24” dove opereranno i medici di famiglia coordinati in Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), saranno i luoghi dove verranno fornite le prestazioni sanitarie territoriali, sostituendo gli attuali ambulatori diffusi fra territorio e ospedali. Tutto ciò senza aumento di costi per la finanza pubblica.
In attesa che tale decreto venga recepito dagli Accordi Collettivi Nazionali, cosa accade in Regione Toscana e nella nostra Provincia?
A Siena è stato stipulato un accordo locale, con riferimento l’Accordo Regionale del 2012, dove si procede all’organizzazione delle AFT e delle Case della Salute togliendo arbitrariamente, rispetto a quanto dice la Legge, 8 ore di guardia medica notturna. Il cittadino viene così privato della continuità assistenziale.
Continuità assistenziale che nel passato era garantita dal rapporto costante con il medico “condotto”, integrato poi con la Guardia Medica di notte e nei giorni festivi.
Con tale sistema cosa succederà di notte dalle ore 24 in poi?
Oggi chiamando il 118 un operatore qualificato interpreta l’urgenza o meno del paziente. Anche per una patologia semplice si può avere l’assistenza qualificata di una Guardia Medica, anche a domicilio.
Con la nuova organizzazione sanitaria, chiamando il 118, il personale qualificato interverrà solo in presenza di una conclamata urgenza, altrimenti, al cittadino non resta che recarsi al Pronto Soccorso.
Come capire con certezza quando inviare un’equipe qualificata d’emergenza per una patologia grave? Il rischio reale è che nel dubbio vengano attivati interventi d’urgenza del 118 per patologie semplici con la conseguenza di lasciare in attesa, magari per lungo tempo, una patologia grave con tutti i rischi connessi.
In aggiunta vanno considerati gli aggravi di spesa, sempre in contrasto con quanto previsto dal decreto Balduzzi, dovuti tra gli altri, ai call center delle Case della Salute, a nuove prestazioni a carico della Regione, come i monitoraggi dei valori ematochimici (es. controllo glicemia) ed esami strumentali, ma soprattutto ai costi dei Coordinatori medici delle 9 AFT previste in provincia di Siena.
E’ evidente che l’interpretazione data in Toscana per l’applicazione della nuova Legge non solo appare non corretta, ma non corrisponde nemmeno agli obiettivi previsti penalizzando ancora di più il cittadino.
Ci rivolgiamo dunque ai Sindaci perché nelle conferenze apposite verifichino e si oppongano a questa impostazione, unica in Italia.
Lo stesso appello lo rivolgiamo ai Consiglieri Regionali della nostra Provincia, alle associazioni dei medici e a quelle dei malati, affinché facciano sentire la loro voce prima che il nostro sistema sanitario, da sempre modello di riferimento, venga compromesso ulteriormente.
Moderati di Centrodestra
Gruppo Consiglio Comunale di Siena
Andrea Corsi
Pietro Staderini