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SIENA. Qui di seguito il messaggio che il prorettore dell'Università di Siena Giovanni Minnucci ha inviato questa mattina alla comunità universitaria.
"Carissimi,
da qualche tempo alcune indiscrezioni giornalistiche mi indicano come probabile candidato alle prossime elezioni per il Rettore. Le notizie si sono fatte più insistenti negli ultimi giorni.
Non nascondo che, da più parti, mi sia stata chiesta la disponibilità a presentare la mia candidatura.
Ringrazio tutti coloro che, con un gesto di grande fiducia nei miei confronti, hanno pensato a me come possibile futuro Rettore dell'Ateneo senese. Debbo però precisare che ho sempre risposto di non poter essere disponibile, qualora il Magnifico Rettore, prof. Silvano Focardi avesse manifestato la volontà, com'è suo diritto, di ripresentarsi: è una questione di sostanza, nonché di stile e di garbo istituzionale.
Pertanto, poiché il Rettore non ha mai manifestato il suo pensiero, l'eventualità di una mia candidatura non è mai stata da me nemmeno ipotizzata.
Alla ulteriore domanda, che pure mi è stata posta, di quali sarebbero state le mie intenzioni in assenza di una candidatura del prof. Focardi, ho sempre risposto che non ci avevo mai pensato, e che, trattandosi di una decisione molto seria, anche alla luce della situazione in cui versa l'Ateneo, l'avrei presa, eventualmente, a tempo debito, dopo un'attenta e ponderata valutazione.
Ho deciso di assumere l'incarico di Pro rettore dell'Ateneo un anno fa, con l'unico scopo di contribuire, per quanto consentissero le mie forze, a risollevarne le sorti: sarà un lavoro molto lungo e difficile, per il quale, a mio parere, occorreranno anni di durissimo impegno. Sapevo, un anno fa, alla luce della gravissima situazione in cui si trovava e si trova l'Ateneo, che avrei dovuto lavorare molto duramente: l'ho fatto, lo sto facendo, e ho intenzione di continuare a farlo anche nei prossimi mesi, indipendentemente da candidature vere o presunte, da strategie politico-accademiche. La responsabilità del ruolo richiede serietà e rigore: a questo, ed unicamente a questo, come del resto ho fatto sino ad ora, ho intenzione di uniformare i miei comportamenti anche nel prossimo futuro.
Come ricorderete. lo scorso 13 novembre avevo scritto una lunga lettera nella quale esprimevo i seguenti concetti: «
"Carissimi,
da qualche tempo alcune indiscrezioni giornalistiche mi indicano come probabile candidato alle prossime elezioni per il Rettore. Le notizie si sono fatte più insistenti negli ultimi giorni.
Non nascondo che, da più parti, mi sia stata chiesta la disponibilità a presentare la mia candidatura.
Ringrazio tutti coloro che, con un gesto di grande fiducia nei miei confronti, hanno pensato a me come possibile futuro Rettore dell'Ateneo senese. Debbo però precisare che ho sempre risposto di non poter essere disponibile, qualora il Magnifico Rettore, prof. Silvano Focardi avesse manifestato la volontà, com'è suo diritto, di ripresentarsi: è una questione di sostanza, nonché di stile e di garbo istituzionale.
Pertanto, poiché il Rettore non ha mai manifestato il suo pensiero, l'eventualità di una mia candidatura non è mai stata da me nemmeno ipotizzata.
Alla ulteriore domanda, che pure mi è stata posta, di quali sarebbero state le mie intenzioni in assenza di una candidatura del prof. Focardi, ho sempre risposto che non ci avevo mai pensato, e che, trattandosi di una decisione molto seria, anche alla luce della situazione in cui versa l'Ateneo, l'avrei presa, eventualmente, a tempo debito, dopo un'attenta e ponderata valutazione.
Ho deciso di assumere l'incarico di Pro rettore dell'Ateneo un anno fa, con l'unico scopo di contribuire, per quanto consentissero le mie forze, a risollevarne le sorti: sarà un lavoro molto lungo e difficile, per il quale, a mio parere, occorreranno anni di durissimo impegno. Sapevo, un anno fa, alla luce della gravissima situazione in cui si trovava e si trova l'Ateneo, che avrei dovuto lavorare molto duramente: l'ho fatto, lo sto facendo, e ho intenzione di continuare a farlo anche nei prossimi mesi, indipendentemente da candidature vere o presunte, da strategie politico-accademiche. La responsabilità del ruolo richiede serietà e rigore: a questo, ed unicamente a questo, come del resto ho fatto sino ad ora, ho intenzione di uniformare i miei comportamenti anche nel prossimo futuro.
Come ricorderete. lo scorso 13 novembre avevo scritto una lunga lettera nella quale esprimevo i seguenti concetti: «