"Magnifico Rettore,
il 13 novembre scorso scrivevo una lunga lettera a te e a tutta la Comunità Universitaria senese, nella quale rendevo pubblico ciò che ti avevo verbalmente comunicato al momento del conferimento dell'incarico di Pro rettore nel febbraio 2009. In essa, infatti, sottolineavo che il mio non era un mandato politico strettamente inteso, ma un mandato conferito ed accettato facendo leva sullo "spirito di servizio all'Istituzione". Proprio per questa ragione ponevo un termine temporale che era necessariamente costituito dallo svolgimento della campagna elettorale per il rinnovo della carica di Rettore.
Le ragioni di questa scelta te le avevo comunicate al momento della nomina ed ero certo che, sulla base di quanto avevo successivamente scritto, fossero sufficientemente chiare a tutta la Comunità universitaria. Talvolta, invece, me ne sono state chieste le ragioni: per questo motivo desidero esplicitarle più chiaramente. Sottolineo di nuovo che ho accettato questo impegno, nel febbraio 2009, unicamente "per il senso delle Istituzioni".
E' di tutta evidenza, pertanto, che allorquando ci si avvicina a grandi passi al momento del confronto elettorale, la permanenza di chi ha ricoperto un ruolo negli Organi di governo dell'Ateneo, per scelta esclusivamente istituzionale, appare quanto meno inopportuna. Da molto tempo è evidentissima, in Ateneo, un'apertura di fatto della campagna elettorale, che si sta caratterizzando per riunioni ed incontri più o meno riservati di cui però, quasi quotidianamente, giunge notizia, incontri ai quali, più di recente, si sono aggiunte pubbliche e legittime iniziative finalizzate a discutere del futuro della nostra Università. E' pertanto innegabile che ci stiamo oggettivamente avvicinando, sempre di più, almeno da un punto di vista sostanziale, all'appuntamento elettorale: siamo quindi giunti a quel preciso momento che avevo indicato come termine ultimo per la mia permanenza nel ruolo che mi avevi affidato.
Per queste ragioni, lo scorso 8 marzo ti ho formalmente manifestato la volontà di rassegnare le mie dimissioni. Hai ritenuto opportuno chiedere una mia ponderata pausa di riflessione e, di conseguenza, di attendere qualche giorno prima di renderle pubbliche.
Le motivazioni che ho addotto pochi giorni fa, e che nuovamente ho sopra esposto per confermarle, sono però per me imprescindibili.
Pertanto, in pienissima coerenza con quanto ti dissi il 17 febbraio 2009, e con quanto scrissi a tutta la Comunità universitaria il successivo 13 novembre, ti confermo, come ti ho già comunicato con la mia precedente lettera, che rassegno le mie dimissioni, con decorrenza 8 marzo 2010, dall'incarico di Pro Rettore dell'Università degli Studi di Siena: un incarico che ho cercato di svolgere con correttezza, responsabilità e rigore.
Anche al fine di evitare equivoci e fraintendimenti all'interno della Comunità universitaria preciso nuovamente ancorché abbia ricevuto più di qualche sollecitazione in tal senso – che non ho mai avuto, né ho alcuna intenzione di presentare la mia candidatura in occasione delle prossime elezioni per la carica di Rettore.
Non è questo il luogo per fare il bilancio di questa esperienza: occorrerebbe una sin troppo lunga riflessione. Mi sia consentito però di sottolineare che non sono mancati i momenti particolarmente complessi, faticosi e, talvolta, drammatici che, pur con difficoltà, siamo riusciti a superare.
Consentimi di aggiungere, infine, che sono fiero di aver lavorato per il nostro Ateneo in uno dei momenti più difficili e bui della sua storia secolare, mettendoci anche un po' di generosità e di passione. Ti ringrazio per avermene dato l'opportunità. Nella speranza che i gravissimi problemi che ci affliggono possano essere risolti, anche se il cammino sarà ancora assai lungo e molto difficile e, come ho sostenuto più e più volte, irto di notevolissime difficoltà e caratterizzato dagli indiscutibili sacrifici che dovremo continuare a fare anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni, desidero augurarti buon lavoro unitamente ai componenti del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, a tutti i tuoi Delegati, al Direttore Amministrativo Prof. Antonio D. Barretta.
Permettimi, infine, di volgere il mio grato pensiero a tutti coloro che fra gli amministratori, i docenti e il personale tecnico e amministrativo, hanno attivamente collaborato con me, durante questo lungo periodo, nell'affrontare le numerose, quotidiane e gravissime criticità che hanno contrassegnato la vita della nostra Università, e a coloro che, a tutti i livelli (locali, regionali, nazionali), in ragione dei rispettivi ruoli istituzionali, hanno seriamente contribuito ai continui tentativi di individuare le soluzioni ai problemi dell'Ateneo.
Ringraziandoti per la fiducia, ti saluto molto cordialmente, unitamente a tutta la Comunità universitaria, alla quale auguro sentitamente, unitamente alla nostra Città e a tutto il territorio di riferimento, un futuro sereno.
tuo Giovanni Minnucci
Minnucci: "Il mio era un mandato nato dallo spirito di servizio"
Pubblichiamo di seguito la lettera di dimissioni inviata oggi (16 marzo) dal Pro Rettore Giovanni Minnucci al Rettore ed ai componenti del Senato accademico e del Consiglio di Amministrazione dell'ateneo, nonchè al Da Barretta, ai docenti e agli studenti.