Lo spiega il sindaco Valentini: "Il governo non ha compensato la cancellazione dell'imposta"
SIENA. “Nonostante le promesse – dichiara il sindaco Bruno Valentini – il governo non ha compensato la completa cancellazione dell’imposta sulla prima casa, lasciando a carico dei contribuenti il 40% della maggiorazione dell’aliquota rispetto a quella base del 4 per mille. Essendo a Siena il 6 per mille, la differenza col 4 per mille sarà appunto coperta dallo Stato solo per il 60%. Il ritocco dell’aliquota IMU 2013 dal 5,5 al 6 per mille è stato deciso all’ultimo momento dal Consiglio Comunale per accedere al trasferimento statale relativo al 60%, impegnandosi a destinare la parte a carico dei cittadini in un corrispondente alleggerimento fiscale. Si è infatti deciso di rinunciare all’annunciato incremento dell’aliquota addizionale IRPEF. In sostanza il pasticcio dell’IMU prima casa è avvenuto perché la vecchia maggioranza che sosteneva il governo Letta decise di ingraziarsi l’opinione pubblica, promettendo la riduzione di una tassa riscossa dai Comuni senza provvedere a rimborsarla integralmente. Il Comune di Siena ha purtroppo le mani legate sulle politiche di bilancio, perché negli ultimi anni i contributi della Fondazione sono stati utilizzati per sostenere la spesa corrente e la loro mancanza genera uno squilibrio strutturale che abbiamo cominciato a recuperare con l’approvazione del bilancio, e sul quale continueremo a lavorare attraverso vendite patrimoniali, riduzioni di spesa, risparmi nei costi di funzionamento e cercando nuovi ricavi diversi dalle tasse”.