Un volantino spiega che più del 50% dei ricavi veniva gestito da aziende satelliti
di Umberto De Santis
SIENA. E’ stato diffuso in migliaia di copie, in occasione della partita di campionato Montepaschi-Acqua Vitasnella, un comunicato non firmato che propone un’interessante lettura dell’ultimo bilancio della Mens Sana Basket Spa, che è in mano a un liquidatore Egidio Bianchi. Esso parte dalla considerazione che lo sponsor Monte dei Paschi non abbia, parzialmente o in toto, rispettato i contratti in essere tra le parti. Contratti le cui clausole e i cui importi – dalla lettura del comunicato – non sembrano essere rivelate dagli estensori dello stesso. Per il resto, la ricostruzione del passivo ha molti punti in comune da quanto scritto nelle settimane scorse. Dal conto economico si rileva come 11,1 milioni di euro spesi per “servizi” lasciano spazio alla fantasia, ma fanno riferimento a intrecci più o meno misteriosi con le società Essedue Promotion Srl e Brand Management, per rapporti che sono stati oggetto delle attenzioni del PVC della Guardia di Finanza fino a un importo di 23 milioni di euro. Una voce di spesa esagerata chiamata “servizi” compare in tutti i bilanci precedenti, segno che era un modus operandi che veniva da lontano.
Un po’ trascurati, in questo comunicato, i rapporti con la Best Solution Srl, che fa capo alla famiglia Minucci e le commissioni erogate per sponsor che si dubita siano arrivati attraverso l’opera di questa società, quanto piuttosto attraverso il MPS e che potrebbero chiamarsi Axa, Leggo, Anima Sgr. Attendiamo puntuale smentita in proposito. Ma ci sembra normale che qualcuno si faccia delle domande…
Il bilancio della Mens Sana esponeva, alla data del 15 gennaio quando fu deciso dall’assemblea dei soci di richiedere intervento di una società di revisione, un passivo che erodeva completamente il capitale sociale (2,1 milioni di euro) e che, secondo le affermazioni del presidente della Polisportiva Mens Sana 1871 Piero Ricci, il 21 febbraio era stato quantificato in 5,4 milioni. Condizionale d’obbligo visto che bilancio non approvato è bilancio mai esistito mentre gli estensori del comunicato sembra conoscano bene i dati prodotti da PKF, la società di revisione che ha verificato la bozza di bilancio 2012-13 preparata dall’Amministratore Delegato.
6 milioni solo nell’ultimo anno fiscale sarebbero usciti – in favore della Essedue Promotion – dal controllo diretto della Mens Sana Basket per gestire l’immagine dei giocatori: esattamente uno degli oggetti di contestazione della Guardia di Finanza. A parte un cartellone a piena altezza raffigurante Carraretto e Stonerook posizionato nel centro commerciale della Risalita, è difficile ricordare le prestazioni di immagine fornite dai giocatori in questi ultimi dieci anni: 60 milioni per la Essedue Promotion sarebbero una somma veramente enorme; in cambio di cosa? Usciti dalla cassa di Viale Sclavo, l’uso di questi soldi non era più sotto il controllo della Mens Sana Basket spa questa è l’unica cosa certa e probabilmente non si saprà mai se abbiano arricchito qualcuno più che soddisfare il desiderio di “panem et circenses” della vecchia gestione di Rocca Salimbeni verso i cittadini senesi.
Altra chicca del comunicato è che gli estensori sanno che l’azione della PKF non ha toccato il famigerato Processo Verbale di Constatazione del 5 dicembre 2013. I soliti ben informati dicono che consti di ben 200 pagine, un’opera titanica intricata tipo “Il nome della rosa” di Eco, tanto per intenderci, forse una summa dei possibili reati finanziari. La cui lettura avrebbe probabilmente fatto slittare ulteriormente l’assemblea di 21 febbraio. Si legge “tale contestazione è stata sottoposta dalla Polisportiva all’attenzione di un importante fiscalista, il quale ha definito il procedimento assai ben circostanziato, difficilmente impugnabile e prevedibilmente causa di una sanzione ipotizzabile in non meno di 3 milioni, elevabili fino a 14/15”. Così il passivo arriverebbe già a venti milioni di euro, e nessuno ha ancora preso seriamente in considerazione il finanziamento concesso a marzo 2012 da MPS di Viola e Mussari alla Brand Management e prontamente girato alla MS Basket di otto milioni di euro: adesso, con la chiusura dell’attività sportiva (non parliamo per ora di fallimento, certe decisioni appartengono alle conclusioni cui arriverà Egidio Bianchi), chi pagherà le rate alla banca? Il momento in cui il castello finanziario costruito intorno alla società è saltato arriva a giugno 2013 quando Rocca Salimbeni pone come condizione per anticipare i soldi dell’iscrizione al nuovo campionato di serie A l’obbligo di azzerare l’esposizione debitoria del conto corrente. Un altro capitolo che non è stato scritto.