La programmazione era il fiore (ora appassito) all'occhiello di Minucci
di Red – foto Corrado De Serio
SIENA. A che gioco si sta esponendo Anna Cremascoli? La presidentessa della Pallacanestro Cantù, ormai prossima a lasciare ad altri l’avventura nel basket come va ripetendo da troppo tempo, sarebbe la leader di una cordata di presidenti di club di serie A che porterebbe Ferdinando Minucci, direttore generale nonché membro del CdA di Mens Sana Basket Spa, alla carica di presidente di Legabasket al posto di Valentino Renzi, che è in scadenza di mandato il prossimo 30 giugno e che non sarà rinnovato. Sull’opportunità che per la prima volta ci sia a capo della Lega un presidente “di parte” – e di che parte – ci sarebbe da discutere molto. Che questa poltrona vada a un signore che è nel mirino della Guardia di Finanza che ha contestato alla società, nel periodo in cui è stato anche presidente, un PVC da 23 milioni di euro (cioè un procedimento di verifica fiscale che potrebbe portare a una multa milionaria e ad allargare ai rapporti con le altre società di basket una indagine che invece sembra prendere spunto da vicende legate alla sponsorizzazione della banca più chiacchierata d’Italia), sarebbe altra materia di discussione. Che la società di provenienza di Minucci sia in una situazione tale da far temere per il suo futuro a breve, dovrebbe essere un impedimento a trascinare Legabasket in una spirale che non giova certamente al basket tricolore con una nomina siffatta.
Questo è lo stato dei fatti: la Mens Sana Basket Spa non riesce ad approvare l’ultimo bilancio, che per sei mesi vede presidente Ferdinando Minucci e per altri sei Cesare Lazzeroni. Il termine di legge è scaduto già dal 31 ottobre e solo escamotages legali lo hanno trascinato fino a questo momento; si pensa che possa andare in approvazione dopo lo svolgimento della Coppa Italia, quando secondo la Gazzetta dello Sport, la candidatura di Minucci dovrebbe essere ufficialmente presentata. Diverse indiscrezioni dei giorni scorsi, indicano che a Siena – con la copertura della nomina di una società di revisione – si starebbe contrattando l’entità di un passivo che, in teoria, per il programma di riduzione del budget (ma anche dei costi?) annunciato e attuato negli ultimi due anni, non doveva esistere e che potrebbe danneggiare gravemente anche il socio di maggioranza, la Polisportiva Mens Sana 1871. Quest’ultima, in caso di insolvenza della Spa, a causa di un credito divenuto inesigibile di oltre 500mila euro, sarebbe costretta a portare i suoi libri in tribunale. E la fine di una onlus ultracentenaria che deve avere soldi da una delle più ricche società sportive italiane degli ultimi 15 anni sarebbe un fatto di portata clamorosa.
A Siena invece è l’ora delle domande. Scrivono i siti internet specializzati (e non smentiti ancora): “Secondo i bene informati, da qualche settimana Ferdinando Minucci avrebbe informato la Mens Sana circa la sua intenzione di non proseguire il lavoro con il club oltre al 30 giugno 2014. Proprio la data in cui terminerà il mandato di Valentino Renzi alla guida della Lega Basket Serie A (basket net.it)”. Noi vorremmo sapere se l’Amministrazione Comunale e il Comitato della fede mensanina, che hanno incontrato Minucci due volte in appuntamenti istituzionali, fossero al corrente della cosa. In caso affermativo avrebbero lavorato solo per favorire i tempi della “fuga” di Minucci verso altri lidi che ora si stanno materializzando? Il presidente della Polisportiva 1871, che dovrebbe aver ricevuto una raccomandata di dimissioni, non risulta averne fatto comunicazione ai componenti della Giunta nell’ultima riunione. Il che spiegherebbe perché Ricci abbia dovuta fare propria la richiesta (ritirata) della Fises di certificare il bilancio, che proprio perché ritirata invece di andare alle calende greche con la società di revisione avrebbe imposto l’approvazione del bilancio immediatamente il 15 gennaio. Ancora una volta il silenzio e la discrezione richiesta anche ai media locali serve solo a fare in modo che i potenti possano continuare ad agire come vogliono? Chissà se l’Amministrazione Comunale si rende conto che i personaggi che hanno gestito la Mens Sana negli ultimi venti anni stanno per lasciarla col cerino acceso in mano…
La conferma di questo scenario che viene da tutte le parti ci fa ritenere essere il dottor Minucci ritornato quello che lui stesso ha raccontato dei primi anni di gestione della società sportiva: anni difficili, senza sponsor o con pochi soldi a disposizione, scarsa possibilità di fare programmazione. Ovvero senza i soldi della banca MPS. Vediamo davanti a noi un signore che in due anni non ha trovato uno straccio di sponsor, che non ha un piano per mandare avanti la baracca, e che dei 200 milioni circa che sono passati da qualche parte attraverso Montepaschi pare non aver mai fatto una programmazione per il futuro. Aspettando che qualcuno ammodernasse il PalaEstra o inseguisse le chimere elettorali della cittadella dell’Arbia, facendo debiti a più riprese con la proprietà formalmente consenziente, facendo ripianare gli stessi alla gente che versa le quote per fare sport nelle varie sezioni della Polisportiva, che hanno pochi soldi a disposizione. Ma lui è sempre capace – e sempre a voce più alta – di lamentarsi dell’ingratitudine dei senesi.
Anna Cremascoli, se ci legge batta un colpo.
E lo faccia anche il sindaco, please.