Il comandante abbandonerà o no la nave con la scusa dell'elezione a presidente Legabasket?
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SIENA. Potevamo titolare Edward John Smith o Francesco Schettino: ma il nome del capitano del Titanic non è certo di immediata riconoscibilità. Però lui rimase a bordo. I segnali che Ferdinando Minucci il futuro della Mens Sana – al contrario di come va dicendo da due anni – non lo stia preparando (mentre sta per riuscirgli il salto mortale verso la presidenza della Legabasket), sono troppi per essere derubricati a chiacchiere di mercato.
Prima della fine del campionato 2011-12, Alessandro Profumo aveva detto chiaramente che la sponsorizzazione non sarebbe stata rinnovata. Ed essendo evidente che non c’era sul mercato uno sponsor altrettanto generoso e per nulla controllore di come venivano utilizzati i suoi soldi, probabilmente non c’è stata nemmeno la voglia di tentare il ridimensionamento. Quasi quasi la vittoria dello scudetto di Banchi è stata un inciampo sul cammino della ricerca della benevolenza degli antichi avversari del basket. Aspettiamo solo che anche Toti – che le arrabbiature dell’ultima finale tra Siena e Roma dovrebbe averle metabolizzate – si schieri per il Gm della Montepaschi.
Oggi il Mattino di Napoli registra una dichiarazione di Marco Aloi, dirigente della Scandone Avellino, che si dice certo che l’assemblea convocata in fretta e furia dalla presidentessa di Cantù Cremascoli (sabato prossimo a margine della Coppa Italia) finirà coll’immediata elezione del nuovo presidente senza che il vecchio, in carica fino a giugno, abbia ancora rassegnato le dimissioni. Fretta sospetta? I motivi reali si conoscono soltanto a Siena e, siccome i silenzi sono più eloquenti, a volte, di mille parole, il silenzio del Comitato la Mens Sana è una fede ci fa pensare che questa possa essere una formidabile arma di distrazione di massa, pensata dal Gm per il popolino locale per guadagnare il tempo necessario – baloccandosi per di più il sindaco e la Giunta della Polisportiva – a realizzare l’abbandono della “nave”. A pensar male, diceva Andreotti… Ma è sicuro che questi signori della Legabasket sappiano cosa sta succedendo nella città del Palio? O il masochismo è stato elevato a virtù in questo italico secolo appena nato ma già decadente?
Già ci è riuscita l’Abi, che – trasferendo Mussari dalla banca all’associazione – ha subìto l’onta delle dimissioni e del processo per l’uomo che avevano chiamato alla guida del sistema bancario: e lo sapevano tutti. Ora si sa che negli ultimi due anni sarebbero usciti dalle casse della Mens Sana quattordici milioni di euro senza copertura giustificativa. Sei dovrebbero essere quelli che la società di revisione Pkf riconoscerà nel corrente mese di febbraio. Otto sono quelli coperti dall’operazione Brand Management, che significa in primis che, se qualcuno dovesse accollarsi la società di basket, non avrebbe diritto nemmeno a sfruttarne l’immagine. Un altro motivo perché nessuno si avvicini all’orizzonte: le risorse sono state tutte seccate…
Sono due bilanci che porteranno la firma apposta da Minucci, come presidente del primi 18 mesi oltre a quella dello sconosciuto amministratore delegato, che potrebbero interessare chi dovrà valutare se i passivi siano stati contratti nell’interesse della società. Credo ci sia consentito di dubitarne: visto che ci sono gran parte delle società che disputano la serie A con un budget inferiore a un milione di euro, quattordici milioni attivi e non passivi potevano significare la sopravvivenza della Mens Sana, e invece non c’è nessuno che – leggendone i bilanci – sia in grado di poter affermare dove siano finiti. Nemmeno i sindaci revisori della Polisportiva che ha ingoiato un sacco di parole e un credito molto dubbio di oltre 500mila euro e perderà il valore della Basket Spa alla chiusura del suo prossimo esercizio.
Claudio Sabatini, storico avversario di Minucci, pur confermando l’antipatia per il dirigente senese, si è schierato per lui costringendo il presidente Virtus Villalta a una parziale marcia indietro. Si dice che la Cremascoli abbia convinto Vescovi, presidente di Varese e perfino la dirigenza Armani, che di queste cose poco si interessa. Ora, però, si potrebbe interessare di tutto questo anche la magistratura senese. Aspettare per vedere.