SIENA. “Siena deve tornare ad essere una città dinamica, aperta, propositiva, internazionale, capace di attrarre ‘eccellenze’ materiali e immateriali da altre parti di Europa, attraverso nuova progettualità, ricerca, didattica, formazione”.
“Si ha piena consapevolezza che in un mondo in continuo divenire non c’è una forma e una strada che rimanga per sempre nelle cose; però la nostra responsabilità di proposta come partito sta nel contribuire con idee all’autonoma e finale scelta dell’Amministrazione su una forma giuridica, quella del Santa Maria della Scala, che coniughi utilità per il potenziamento della cultura e tendenziale sostenibilità; una forma giuridica capace di essere poi aggiornata alle evoluzioni, alle esperienze, alle necessità e alle opportunità, che sia capace di preservare la natura pubblica, l’autonomia e la trasparenza del servizio culturale”.
“Nel predisporre il bilancio preventivo comunale 2015 il Sindaco ha preannunciato pubblicamente un ulteriore taglio di 7 milioni di euro di spesa corrente imposto dalla nuova finanziaria. Le forze di maggioranza sono ben consapevoli che tra la sostenibilità dei servizi alla persona e il potenziamento della cultura come rilancio economico si rischia di creare una contraddizione: questa è però in realtà solo apparente, perché senza un rilancio dell’economia della Città non si realizzerà nessun nuovo welfare e allora il coraggio è quello di assumere l’investimento anticiclico per il nuovo corso sul SMS come uno degli obbiettivi principali del nuovo patto di questa Città: in tempi di crisi investiamo in cultura oltre le logiche mercantili del ritorno economico, quanto, piuttosto, come elemento fondativo di un nuovo corso che sappia coniugare i diritti dei cittadini, veri ed unici proprietari del SMS, con le ragioni della sostenibilità economica”.
“Santa Maria della Scala, un centro di ispirazione per Siena; per la città e le sue campagne. Per creare e condividere, con attività molteplici. Se SMS deve diventare – come può e forse come è opportuno che sia – il punto di riferimento del territorio senese e di questa parte della Toscana, sarà bene immaginare che lo diventerà con un passo ‘internazionale’ e con un obiettivo polifunzionale e non monografico. Lo consentono, ma addirittura lo richiedono, la storia e le funzioni che lo hanno visto attivo nei secoli. Quindi, possiamo socchiudere gli occhi e vedere un andirivieni di persone – senesi e provenienti dall’universo mondo – frequentare questo luogo per una molteplicità di ragioni”.
“Si può immaginare che convivano, in questa cittadella della cultura solidale, elementi “permanenti”, quali una pinacoteca e un museo (due realtà distinte e sinergiche, ma non “statiche” che insieme al Museo per Bambini siano il nucleo base per far crescere la domanda di cultura); un percorso, che può entrare a far parte della cifra francigena, libero da format turistici precostituiti: un percorso vero, che appartiene alla spiritualità o alla fede di ciascuno. Uno spazio di incontri, di formazione e di studio di profilo alto, capace in prospettiva di elaborare un quadro mondiale della solidarietà e delle attività che la praticano, con obiettivi ben determinati e supporti conoscitivi adeguati, che segnino anche un impegno verso la ricerca di nuovi percorsi di pace. Un luogo per eventi culturali e mediatici – di molteplici generi, aperti ai linguaggi della contemporaneità – accogliente per la cittadinanza.
“Il format possibile è quello di un organismo – laico e internazionale -; un organismo in grado di garantire una funzionalità trasparente, l’indipendenza da interessi non coerenti con lo standing ideale riconosciuto dal senso comune, l’intelligenza e la ricchezza culturale. Dopo tanti anni la progettualità deve rinnovarsi e deve passare ai fatti”.
Alessandro Masi
Segretario Partito democratico Città di Siena