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SIENA. Marcello ripensaci, questo il primo pensiero appena saputa la notizia del Teatro dei Rinnovati negato al musical di Luca Virgili, una decisione che ci vede critici, capendo solo in parte le ragioni di questa decisione, e che necessariamente aprirà un dibattito in città.
Forse è necessario rivedere alcuni criteri per la concessione del palcoscenico, è necessario saper fare anche delle eccezioni, quando siamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno popolare nato per le vie della città e diventato uno degli eventi teatrali senesi più coinvolgenti della scorsa stagione, quando il “tutto esaurito” ha caratterizzato ogni rappresentazione, al pari della spinta popolare che ha portato Luca Virgili e tutti gli attori a tornare nuovamente sul palcoscenico.
Gli anni ’70 e ’80 videro lo straordinario successo del Vernacolo Clebbe e delle commedie di Tambus, nate nelle contrade e per le vie di Siena, che ebbero il grande pregio di avvicinare moltissime persone al teatro, sia come spettatori che come attori, oltre ad essere una pietra miliare nella cultura popolare senese.
Luca Virgili secondo qualcuno non è il nuovo astro nascente del teatro italiano, ma certamente è un senese vero, una persona che ha scritto moltissime commedie, lavorato con bambini, una persona che ha dato un forte e significativo contributo al teatro senese, quello del popolo, della gente, che nasce nella strada o nel rione e che arriva a riempire i teatri.
Proprio per questo, Marcello, valuta la possibilità di cambiare idea. Il Teatro dei Rinnovati è stato ristrutturato con i soldi della Fondazione e con le risorse dei cittadini senesi viene tenuto aperto, come tu hai detto nella garbata risposta a Luca. Proprio per questa ragione, per la terza volta, ti chiediamo di cambiare idea e di concedere il “salotto bono” della città a Luca Virgili ed a tutta la sua compagnia (senesi e contribuenti), che sul campo ed a suon di applausi, di sono meritati i galloni di “attori di livello nazionale” e la possibilità di recitare sul palco dei Ronnovati.
Forse è necessario rivedere alcuni criteri per la concessione del palcoscenico, è necessario saper fare anche delle eccezioni, quando siamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno popolare nato per le vie della città e diventato uno degli eventi teatrali senesi più coinvolgenti della scorsa stagione, quando il “tutto esaurito” ha caratterizzato ogni rappresentazione, al pari della spinta popolare che ha portato Luca Virgili e tutti gli attori a tornare nuovamente sul palcoscenico.
Gli anni ’70 e ’80 videro lo straordinario successo del Vernacolo Clebbe e delle commedie di Tambus, nate nelle contrade e per le vie di Siena, che ebbero il grande pregio di avvicinare moltissime persone al teatro, sia come spettatori che come attori, oltre ad essere una pietra miliare nella cultura popolare senese.
Luca Virgili secondo qualcuno non è il nuovo astro nascente del teatro italiano, ma certamente è un senese vero, una persona che ha scritto moltissime commedie, lavorato con bambini, una persona che ha dato un forte e significativo contributo al teatro senese, quello del popolo, della gente, che nasce nella strada o nel rione e che arriva a riempire i teatri.
Proprio per questo, Marcello, valuta la possibilità di cambiare idea. Il Teatro dei Rinnovati è stato ristrutturato con i soldi della Fondazione e con le risorse dei cittadini senesi viene tenuto aperto, come tu hai detto nella garbata risposta a Luca. Proprio per questa ragione, per la terza volta, ti chiediamo di cambiare idea e di concedere il “salotto bono” della città a Luca Virgili ed a tutta la sua compagnia (senesi e contribuenti), che sul campo ed a suon di applausi, di sono meritati i galloni di “attori di livello nazionale” e la possibilità di recitare sul palco dei Ronnovati.
Partito Socialista – Riformisti Siena