di Ezio Sabatini
SIENA. Il famoso mago dei fumetti "Mandrake" ha dato il nome all'ultima operazione della polizia senese, non tanto per la sua figura, quanto per il detto romanesco che da lui deriva. Tutti ricorderanno il titolo ad un noto film commedia all'italiana, "la mandracata" in cui la trama girava intorno al mondo dei cavalli e di cui è stato prodotto recentemente un remake.
Proprio dalla trama di un film sul mondo delle corse sembra uscita il percorso criminoso di alcune figure dedite al falso, alla truffa ed alla ricettazione.
Da un giro di banconote contraffatte emerso negli scorsi mesi a Poggibonsi il gruppo radiomobile della polizia di Siena, coordinato da Alessandro Manganelli, è riuscito a risalire ad un sodalizio criminale di falsari con ramificazioni in mezza Italia. Nel mese di ottobre un certo numero di commercianti del capoluogo valdelsano si era rivolto alle forze dell'ordine denunciando la presenza di vari pezzi da 50 euro, molto simili all'originale ma contraffatti. Da questo fatto i poliziotti hanno ricostruito il percorso che seguivano queste banconote. Si trattava di un dipendente dell'Amministrazione Provinciale di Napoli che si riforniva della merce in una stamperia professionista. Gli sressi inquirenti avranno a dire che, sebbene la carta utilizzata non sia la stessa delle banconote originali, una volta consunte dall'uso i soldi sarebbero stati indistinguibili ad occhio nudo dall'originale. Questa persona utilizzava la propria figlia ed il genero come corrieri per tenere dei contatti con due fidanzatini di Bientina, in provincia di Pisa. Proprio in occasione di un randez vouz fra queste due coppiette dello scorso 26 febbraio in un autogrill della A1 gli uomini della polizia di Siena hanno intercettato un carico di 10mila euro falsi. Il costo era di un quinto, 12 euro per ogni banconota da 50.
Da questa coppia di fidanzati il denaro falso passava poi a Giorgio Giornelli, detto il "Drago della Valdelsa", noto cavalllaio di Poggibonsi. Il Giornelli poi si occupava di smerciare le banconote sulla piazza di Poggibonsi, sia tramite piccoli acquisti nei negozi che secondo altri canali legati al mercato del sesso.
Tutta l'operazione è durata per ben 8 mesi di indagini e si è conslusa questa mattina con 26 perquisizioni nelle provincie di Siena, Oristano, Nuoro, Bologna, e Perugia e con 6 arresti di cui 4 in flagranza di reato e 2 su indicazione del GIP di Siena, Bagnai.
Da queste perquisizioni è emerso il quadro di un sodalizio criminale dedito alla truffa, quasi tutte erano persone legate al mondo delle corse. Sono state trovati deii computer portatili, delle armi da fuoco e dei proiettili da guerra, e del materiale che attineva al mondo dei cavalli.
A Perugia è stato rivenuto un documento di identità per cavalli da corsa che si pensa possa essere falso, mentre in casa di una persona residente a Siena sono stati ritrovati 100 certificati di identità emessi dall'Ente Nazionale per il Cavallo Italiano, anche con timbri e firme. Il fatto che ha colpito gli inquirenti risiede nel fatto che questi certificati sono di tipo desueto e portano le firme di un vecchio direttore dell'Ente che a sua volta è stato sostituito da uno analogo. Oltre a questo sono stati ritrovati una siringa speciale di quelli che si utilizzano per inserire sottopelle i chip di identità dei cavalli e delle sostanze anabolizzanti per cavalli, oltre a dei medicinali di vario tipo. Oltre a questo è stato ritrovato un timbro da veterinario, a nome di tale dottor Antonio Sestito. Si ipotizza che il timbro possa essere stato replicato o addirittura intestato ad un personaggio di fantasia.
La passione per il falso era tale da spingere il Giornelli addirittura a produrre delle copie di tagliandi di assicurazione falsi, il tutto con una normalissima stampante del tipo "multifunzione", al costo di 50 euro a copia.
Tutta queste serie di sequestri ha portato gli uomini della questura di Siena ad ipotizzare che vi possa essere in essere od in progetto, da parte della banda, una qualche sorta di truffa ai danni del mondo delle corse regolari, magari cambiando di identità qualche campione con altri equini.
Sebbene tutti gli indagati fossero noti nel giro del mondo degli stupefacenti gli uomini della mobile hanno definito il fatto droga come secondario rispetto alle altre dinamiche criminali.
Le indagini sono coordinate dal vice procuratore Mario Formisano e, come auspicato dal questore di Siena, Massimo Bontempi, da oggi si indirizzeranno ad approfondire se si siano o meno già realizzate delle truffe a carico del mondo delle corse e delle scommesse regolari.