SIENA. "Sosteniamo questo progetto perché è un intervento originale che mira a favorire uno sviluppo sostenibile e autoindotto del sistema sanitario ugandese»: si può riassumere nelle parole di Enrico Cecchetti, deputato della Fondazione MPS, il perché del sostegno al progetto realizzato da Medici con l’Africa Cuamm in Uganda per la formazione di manager sanitari. Un impegno che si radica sul territorio e fa sistema con Regione Toscana e Jenga Insieme, gruppo locale di Medici con l’Africa Cuamm. Ammontano ad oltre 300.000 euro complessivi le risorse che la Fondazione MPS ha destinato nel corso degli ultimi esercizi alle iniziative progettuali di Medici con l’Africa Cuamm.
Cecchetti ha sottolineato l’importanza di una cooperazione internazionale che sempre più punti a “far sistema” citando come già la Fondazione abbia scelto di far parte pienamente di un sistema senese – grazie al Forum Provinciale della Cooperazione – e toscano – con la Regione – della cooperazione internazionale che ha portato a importanti risultati in termini di coordinamento e qualificazione degli interventi. A livello nazionale Cecchetti ha invece sottolineato il ruolo di co-progettazione attraverso l’iniziativa “Fondazioni4Africa” che vede per la prima volta coinvolte quattro fondazioni (Compagnia di San Paolo, Cariparma, Cariplo e Monte dei Paschi di Siena).
Un impegno a proseguire in una direzione di rete è stato dato anche dall’Acri – associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria italiane – la quale, a seguito del rinnovo delle cariche, ha istituito tra le sue commissioni di lavoro una esplicitamente dedicata alla cooperazione internazionale e che sarà coordinata dal vice presidente Acri Gabriello Mancini.
I risultati di questa significativa collaborazione sono stati presentati nel corso di un convegno tenutosi oggi a Siena presso l’Aula Magna del Centro didattico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese alla presenza di Laura Radice Direttore Sanitario dell’AOUS, Enrico Cecchetti Deputazione Amministratrice Fondazione MPS, Maria José Caldes Responsabile Cooperazione Sanitaria Regione Toscana, Dominique Corti Presidente della Fondazione Piero e Lucille Corti, Peter Lochoro Country Representative Uganda di Medici con l’Africa Cuamm, Don Dante Carraro Direttore Medici con l’Africa Cuamm, Barbara Tomasini e Paolo Rossi medici volontari di Medici con l’Africa Cuamm.
"La sanità costa e va gestita. Anche e soprattutto in Africa. Avere persone preparate nei meccanismi gestionali e funzionali è essenziale per far andare avanti le attività. Saper gestire un budget, organizzare una farmacia sono competenze strategiche» ha affermato Maria Josè Caldes, Responsabile Cooperazione Sanitaria Regione Toscana «sosteniamo questo progetto perché punta proprio alla formazione di risorse umane con queste capacità. Le attività di formazione si inseriscono in una logica di processo che consente una programmazione a lungo termine la sola in grado di produrre risultati effettivi e duraturi".
L’obiettivo principale del progetto è il sostegno della Facoltà di Scienze Sanitarie dell'Università di Nkozi, nel sud dell’Uganda. La struttura forma ogni anno circa 70 studenti dei Corsi di Diploma, Master e Certificato in Gestione dei servizi sanitari e in Promozione e Educazione sanitaria. Si tratta di 70 nuovi manager che beneficiano di questa formazione e quindi di altrettante strutture sanitarie che saranno rafforzate e migliorate nella loro performance.
"Nel nostro paese i tassi di mortalità infantile e materna sono ancora estremamente alti: 137 bambini su 1.000 non arrivano ai 5 anni di età e 435 donne su 100.000 muoiono dando alla luce i loro figli. Il 32% dei bambini sotto i 5 anni è malnutrito e solo 1 bambino su 2 è vaccinato» ha dichiarato Peter Lochoro, rappresentante di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda «andando avanti così non riusciremo a raggiungere gli obiettivi del Millennio fissati per il 2015".
"Un ospedale può creare un notevole indotto ed abbattere i costi sociali ed economici della malattia – sottolinea Dominique Corti – ma questo richiede un’impostazione manageriale oltre che moderni strumenti di gestione della struttura. Il Lacor Hospital e la Fondazione Corti lavorano per questo in una joint venture con diversi partner tra cui il progetto “Fondazioni4Africa”".
«Un cammino quindi in rete e “con l’Africa”, lavorando e costruendo dentro il loro sistema sanitario, garantendo così sostenibilità e futuro» ha concluso don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.
Cecchetti ha sottolineato l’importanza di una cooperazione internazionale che sempre più punti a “far sistema” citando come già la Fondazione abbia scelto di far parte pienamente di un sistema senese – grazie al Forum Provinciale della Cooperazione – e toscano – con la Regione – della cooperazione internazionale che ha portato a importanti risultati in termini di coordinamento e qualificazione degli interventi. A livello nazionale Cecchetti ha invece sottolineato il ruolo di co-progettazione attraverso l’iniziativa “Fondazioni4Africa” che vede per la prima volta coinvolte quattro fondazioni (Compagnia di San Paolo, Cariparma, Cariplo e Monte dei Paschi di Siena).
Un impegno a proseguire in una direzione di rete è stato dato anche dall’Acri – associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria italiane – la quale, a seguito del rinnovo delle cariche, ha istituito tra le sue commissioni di lavoro una esplicitamente dedicata alla cooperazione internazionale e che sarà coordinata dal vice presidente Acri Gabriello Mancini.
I risultati di questa significativa collaborazione sono stati presentati nel corso di un convegno tenutosi oggi a Siena presso l’Aula Magna del Centro didattico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese alla presenza di Laura Radice Direttore Sanitario dell’AOUS, Enrico Cecchetti Deputazione Amministratrice Fondazione MPS, Maria José Caldes Responsabile Cooperazione Sanitaria Regione Toscana, Dominique Corti Presidente della Fondazione Piero e Lucille Corti, Peter Lochoro Country Representative Uganda di Medici con l’Africa Cuamm, Don Dante Carraro Direttore Medici con l’Africa Cuamm, Barbara Tomasini e Paolo Rossi medici volontari di Medici con l’Africa Cuamm.
"La sanità costa e va gestita. Anche e soprattutto in Africa. Avere persone preparate nei meccanismi gestionali e funzionali è essenziale per far andare avanti le attività. Saper gestire un budget, organizzare una farmacia sono competenze strategiche» ha affermato Maria Josè Caldes, Responsabile Cooperazione Sanitaria Regione Toscana «sosteniamo questo progetto perché punta proprio alla formazione di risorse umane con queste capacità. Le attività di formazione si inseriscono in una logica di processo che consente una programmazione a lungo termine la sola in grado di produrre risultati effettivi e duraturi".
L’obiettivo principale del progetto è il sostegno della Facoltà di Scienze Sanitarie dell'Università di Nkozi, nel sud dell’Uganda. La struttura forma ogni anno circa 70 studenti dei Corsi di Diploma, Master e Certificato in Gestione dei servizi sanitari e in Promozione e Educazione sanitaria. Si tratta di 70 nuovi manager che beneficiano di questa formazione e quindi di altrettante strutture sanitarie che saranno rafforzate e migliorate nella loro performance.
"Nel nostro paese i tassi di mortalità infantile e materna sono ancora estremamente alti: 137 bambini su 1.000 non arrivano ai 5 anni di età e 435 donne su 100.000 muoiono dando alla luce i loro figli. Il 32% dei bambini sotto i 5 anni è malnutrito e solo 1 bambino su 2 è vaccinato» ha dichiarato Peter Lochoro, rappresentante di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda «andando avanti così non riusciremo a raggiungere gli obiettivi del Millennio fissati per il 2015".
"Un ospedale può creare un notevole indotto ed abbattere i costi sociali ed economici della malattia – sottolinea Dominique Corti – ma questo richiede un’impostazione manageriale oltre che moderni strumenti di gestione della struttura. Il Lacor Hospital e la Fondazione Corti lavorano per questo in una joint venture con diversi partner tra cui il progetto “Fondazioni4Africa”".
«Un cammino quindi in rete e “con l’Africa”, lavorando e costruendo dentro il loro sistema sanitario, garantendo così sostenibilità e futuro» ha concluso don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.