Bezzini e Pinciani fanno il punto sugli interventi post-alluvione
SIENA. “Studieremo nuove misure per prevenire, per quanto possibile, simili eventi in futuro ma adesso c’è da intervenire e ricostruire”: con questa dichiarazione il Presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, ha aperto la conferenza stampa tenutasi quest’oggi presso il Palazzo della Provincia ed indetta per fare il punto sugli interventi post alluvione che ha devastato l’intera regione Toscana lo scorso ottobre.
Drammatica la conta dei danni, costati quasi 200 milioni di euro all’intero territorio regionale; la Provincia di Siena ha subito danni per circa 47 milioni di euro (37 per quel che riguarda le infrastrutture pubbliche e 10 per quel che concerne le perdite di famiglie ed imprese) che diventano 51 se si aggiungono i circa 4 milioni di euro di danni subiti dalle aziende agricole, per le quali esistono speciali procedure di intervento di competenza dell’Assessorato all’Agricoltura in combinato con altri Enti e Associazioni. In totale sono 17 i Comuni appartenenti alla Provincia per i quali è stato indetto lo stato di emergenza, con le aree di Buonconvento, Val d’Arbia e San Gimignano a risultare fra le più colpite dalla calamità.
Fatto il punto sui danni, Bezzini ha sottolineato cosa è stato fatto e cosà ci si prepara a fare per l’immediato futuro: “Al momento, per gli interventi di somma urgenza, il Governo ha stanziato 16,5 milioni di euro, ma va tenuto presente che questa somma verrà suddivisa in tutto il territorio regionale, e considerati i quasi 200 milioni di euro complessivi di perdite vien da se come si tratti di una goccia nell’oceano”.
“Ci auguriamo – ha proseguito il presidente – che con la Legge di stabilità attualmente in discussione il Governo vari lo stanziamento di almeno qualche decina di milioni di euro, senza non potremo procedere; la Provincia ha un bilancio in pari ma non ha margini di spesa ulteriori, ecco che senza l’irroramento di risorse esterne sarà impossibile intervenire”.
I lavori immediati per fronteggiare l’emergenza sono partiti già da qualche tempo, con il vicepresidente e assessore ai lavori pubblici Alessandro Pinciani a spiegare verso che direzione siano stati dirottati: “Abbiamo dato il via a lavori di somma urgenza per 2 milioni di euro per quanto riguarda il fronte viabilità e di circa 1 milione di euro per gli interventi di difesa del suolo. In totale 3 milioni per liberare le strade da frane e smottamenti, installare la segnaletica di chiusura dei tratti danneggiati e di segnalazione dei percorsi alternativi, mettere in sicurezza le infrastrutture che hanno subito danni maggiori, come i ponti e i rilievi stradali”.
Proprio sul fonte viabilità va segnalata la riapertura del ponte sul fiume Ombrone (Buonconvento), riaperto al traffico in entrambi i sensi già il 21 novembre scorso con il divieto di transito ai mezzi con peso complessivo superiore alle 7 tonnellate; si va verso la riapertura anche del ponte sul fiume Sorra (Monteroni d’Arbia) che dovrebbe essere aperto al traffico entro gennaio 2014, mentre nulla sarà possibile fare per quel che riguarda il ponte in corrispondenza del torrente Stile (sempre nella zona di Buonconvento), che a causa degli irreversibili danni subiti verrà demolito e ricostruito.
Sul tema della difesa del suolo, il presidente Bezzini ha voluto esplicitare una personale perplessità, auspicando al contempo che le cose possano presto cambiare: “Dal nostro punto di vista, al momento c’è troppa frammentarietà di competenze sulla difesa del suolo; Comuni, Provincia, Consorzi, Genio Civile ed altri potrebbero teoricamente intervenire, ma il coinvolgimento di così tanti attori non fa che rallentare i lavori. Auspichiamo che presto si possa arrivare ad un accentramento delle competenze in unico soggetto, ed anche le procedure per quel che riguarda la costruzione di opere pubbliche andrebbero semplificate. L’eccessiva burocrazia è da sempre uno dei problemi più rilevanti della struttura politico-amministrativo italiana”.