Numerosi gli interventi anche all'indomani delle dichiarazione del direttore generale dell'azienda ospedaliera, Carlo Rinaldo Tomassini che ha annunciato una indagine interna per individuare i responsabili dell'episodio increscioso.
"In tema sanità le cronache ci abituano a casi sbalorditivi e tristi come la mancanza di un posto per il ricovero di un paziente malato di cancro nel nostro grande ospedale delle Scotte, questo nonostante uno staff del Dipartimento Logistica alla “governance” del coordinamento dei posti letto – scrive il coordinamento comunale di Siena di Forza Italia/popolo delle libertà – Anche se è difficile accettarlo l’ospedale di Siena è sempre più una struttura dedicata a malati “acuti”. Una fabbrica a gestione centralizzata regionale, dove sia i lavoratori che i fruitori del servizio subiscono in silenzio la necessità di far quadrare i bilanci. Il sistema ha completamente perduto il buon senso e l’umanità".
"Ma è veramente sensato che una persona che soffre per una patologia così severa e così emotivamente coinvolgente per tutto l’ambito familiare, una persona che si deve sottoporre a controlli ripetuti e cicli chemioterapici debba soggiacere alle stesse regole di un qualunque paziente e debba vivere il suo dramma in un edificio che assomiglia più ad una fabbrica che ad un centro di cura? – si domandano gli azzurri di Siena – In tutto il mondo civilizzato il percorso di un malato neoplastico avviene in strutture che si chiamano Hospice. Ambienti confortevoli, accoglienti, umani, dotate di personale altamente qualificato e specializzato, supportato anche dall’azione di psicologi dedicati. Queste strutture hanno sempre un posto a disposizione e accolgono i pazienti con la comprensione dovuta. Quanto tempo sarà ancora necessario affinché, anche nel nostro arretrato territorio le persone a noi care, i cittadini della nostra terra possano usufruire di questo tipo di servizio?"
Più duro ancora, se possibile, il dottor Enrico Tucci, dell'associazione Terra di Mezzo che scrive "l'episodio increscioso del ricovero rifiutato ad un paziente ammalato di cancro bisognoso di assistenza specialistica dimostra ancora una volta quanto il nostro Ospedale sia diventato inaccessibile per i cittadini senesi. Tutto questo nonostante che in aprile, pochi giorni prima delle elezioni politiche, l'Assessore Rossi a Siena avesse proprio invitato l'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese a potenziare le sue strutture in campo oncologico fino a diventare il polo di riferimento di tutta l'Area asta. Tutto questo tra lo stupore e la meraviglia della Direttrice Sanitaria, evidentemente ignara del provvedimento da lei stessa firmato che disponeva la chiusura del reparto di Oncologia Medica a partire dal 1 agosto, e tra roboanti annunci di una inchiesta interna da parte del Direttore Generale alla caccia di fantomatici colpevoli da punire".
"A parte che le indagini interne alle Scotte non portano fortuna (ci sovviene un certo scambio di tubi) è a tutti evidente che "i livelli di responsabilità" evocati dal Direttore Generale si identificano inevitabilmente ed unicamente con il management della Azienda, con tutto quello che consegue".
Intevengono anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Siena e la Rsu dell'Azienda ospedaliera senese: "In merito al grave episodio che ha coinvolto un malato oncologico che si è visto rifiutare un ricovero da parte del reparto di oncologia medica a causa della chiusura estiva, nello stigmatizzare l'episodio, le OO.SS. si augurano che il Direttore Generale, mantenendo fede alla parola data, faccia luce sulle effettive responsabilità prendendo le dovute contromisure, affinchè un episodio del genere non possa verificarsi di nuovo, anche perchè nell'incontro tenutosi nel mese di giugno in merito al "piano ferie" tra l'Azienda e le Organizzazioni Sindacali, sia di categoria che confederali, la Dirigenza aveva dato la garanzia assoluta di continuità assistenziale nei confronti dei cittadini, pur nel rispetto del diritto alle ferie degli operatori".
"Purtroppo anche i numerosi problemi di carenze di organico che ormai da anni affliggono i lavoratori delle Scotte – proseguono i sindacati – nel periodo estivo si fanno sentire ancora più pesantemente e vanno inevitabilmente ad incidere sulle prestazioni e sui servizi alla cittadinanza".
I sindacati si spingono a parlare, oltre che di carenza di organico anche di carenza di strumenti necessari per l'assistenza ai malati ricoverati: "Oggi sulla stampa si parla di un reparto nel quale i degenti vengono sostenuti a sedere sul letto con i bidoni dei rifiuti in mancanza delle apposite spalliere. A questo proposito, non molto tempo fa le stesse Organizzazioni Sindacali e la Rsu avevano denunciato al Direttore Generale in persona una serie di problemi (tra cui la mancanza di strumentazione) che affliggevano proprio il reparto in questione, Medicina Generale I, e che costringevano gli operatori ad "arrangiarsi" per tutta una serie di questioni inerenti le loro mansioni.
Purtroppo questi sono solo alcuni dei problemi che affliggono l'Ospedale di Siena.
Ricordiamo che le OO.SS., da tempo, denunciano disservizi e assenza di politiche atte a ridare qualità e risposte ai cittadini e a mettere gli operatori nelle condizioni di svolgere bene un servizio pubblico così importante come quello della tutela della salute".