Dopo la tappa a Padova, gli ideatori dell'iniziativa parlano agli studenti senesi
SIENA. Il progetto “Mad in Italy” fa tappa all’Università di Siena. Continua la serie di incontri negli atenei italiani e dopo Padova, la campagna nata per valorizzare, promuovere e far conoscere le idee imprenditoriali di successo realizzate in Italia, si ferma in Toscana.
Spettatori privilegiati gli studenti del Master in Comunicazione d’Impresa e i laureandi del corso di Scienze della Comunicazione, accompagnati dal professor Maurizio Boldrini.
In cattedra due suoi ex-studenti, Giampiero Cito e Antonio Paolo, adesso direttore creativo e strategic planner dell’agenzia di comunicazione Milc, che hanno illustrato strategie e obiettivi della campagna “Mad in Italy” e mostrato in anteprima la storia di Anna Ferrino. La prima donna che ha deciso di indossare la camicia di forza per raccontare lo spirito mad della sua azienda: lo storico marchio “Ferrino”, leader nella progettazione e realizzazione di prodotti e accessori per l’alpinismo e l’outdoor. L’incontro-lezione è stato anche l’occasione per lanciare la sfida ai futuri comunicatori attraverso il progetto degli “Ambasciatori regionali”, con cui ogni studente potrà portare avanti una vera e propria ricerca sul campo, raccogliendo le storie delle aziende e i curricula “Mad” della propria regione di provenienza.
“Il cuore pulsante di “Mad in Italy!” è una piattaforma web che nasce con un’anima fortemente social – spiega Antonio Paolo, strategic planner di Milc – www.progettomadinitaly.it ospita il racconto di storie imprenditoriali del passato e del presente, ma dà anche l’opportunità a imprenditori ed aziende di creare un proprio profilo presentandosi come imprese “Mad”, dove “Mad” rappresenta non solo la genialità dell’idea, ma anche e soprattutto la persona che l’ha avuta e che ha scelto di realizzarla in Italia con coraggio, lungimiranza e quel pizzico di “lucida follia” che sta sempre alla base di ogni successo imprenditoriale”.
Sul sito ricercatori e studenti che si affacciano sul mondo del lavoro, consulenti e professionisti possono pubblicare il loro “Mad curriculum” per far conoscere in maniera creativa ed inusuale le loro competenze distintive ed entrare in contatto con imprenditori e aziende “Mad”. Infine, dopo che una studentessa friulana ha accettato di indagare la realtà imprenditoriale e creativa della sua regione attraverso una tesi dedicata a www.progettomadinitaly.it, anche a Siena gli studenti sono stati coinvolti nell’iniziativa degli “Ambasciatori regionali”. “Si tratta – spiega Giampiero Cito, direttore creativo in Milc- di un’ attività di analisi con cui lo studente si impegna a ricercare dieci profili aziendali e cinque curricula della propria regione, con l’obiettivo di dare voce e valore a chi ha scelto di investire in Italia idee ed energie in un’iniziativa imprenditoriale di successo”. Tutti coloro che si scrivono al sito, inoltre, possono partecipare direttamente alle attività del progetto commentando i post del blog, pubblicando contenuti “Mad” e contribuendo ad una definizione condivisa del “Mad in Italy!” in pieno spirito “wiki”. Dopo Siena la carovana di “Mad in Italy” sarà ospite degli atenei di Pisa, Bologna e dello Iulm a Milano.
“Storie Mad”. Tra le storie “Mad” già online sul sito c’è quella di Paolo Barberis, presidente di Dada, che sedici anni fa, ancora studente di architettura, decise di avventurarsi insieme a tre compagni di università nel mondo del web. Online anche la storia di Simone Bachini e di Arancia Film, casa di produzione cinematografica indipendente nata dall’incontro di due persone e dal coraggioso sviluppo di una loro idea. Un altro esempio di “Impresa Mad” è rappresentato da Aurelio Barbieri. Dipendente della Frilli Impianti, società di distillazione, alla fine degli anni Ottanta, prese il timone dell’azienda, quando il fallimento era ormai imminente, riuscendo ad invertire la rotta e, in seguito, a rilanciare il gruppo a livello internazionale. Anche Danilo Ragona è uno dei protagonisti del progetto Mad in Italy. Il genio torinese, ritratto in camicia di forza, in pieno stile Mad in Italy, ha reinterpretato le esigenze delle persone disabili, fondendo i concetti di bellezza e funzionalità in un prodotto industriale, fino a riuscire nell’impresa Mad di realizzare la sedia a rotelle “B-Free Multifunction”. Un prodotto Mad sia dal punto di vista estetico sia da quello funzionale, che gli è valso il prestigioso “Odisseo 2008 per l’interfunzionalità e l’innovazione” dell’Unione Industriale di Torino.
“Mad in Italy!” è un progetto ideato da Milc, fotografie di Bruno Bruchi. I partner di “Mad in Italy!” sono Bloop, Comunicazione Virtuosa, Creatives are bad, Doctor Brand, Festival della Creatività, Fondazione Sistema Toscana, Intarget Group, Intoscana.it, Invertising, MagNews by Diennea, Master in Comunicazione d’Impresa dell’Università degli Studi di Siena, pmicamp, Polimoda, Rete Ventures, ToscanaLab e TP Pubblicitari Professionisti.