Chiusure in arrivo entro il 2012?
SIENA. “Abbiamo appreso da fonti autorevoli che Poste Italiane sarebbero in procinto di chiudere alcuni uffici postali entro l’anno e che questa decisione sarebbe stata esposta anche alle parti sociali e ai sindacati della categoria. Se fosse vero sarebbe l’ennesimo schiaffo dato alle nostre comunità e alle istituzioni che da mesi sono impegnate per trovare una soluzione. Ad oggi sembra che Poste Italiane abbiano accelerato il percorso di chiusura, bypassando gli enti locali e soprattutto ignorando i bisogni delle popolazioni, per lo più anziane, che vivono nelle frazioni e nei piccoli Comuni”. Inizia così la nota a firma di Marco Macchietti, assessore provinciale e di Michele Boscagli, primo cittadino di San Giovanni d’Asso e coordinatore dei sindaci impegnati nella difesa degli uffici periferici.
“Non accettiamo “prove di forza” né “marce indietro” – dicono Macchietti e Boscagli – rispetto agli impegni presi. Ci era stato detto che sarebbe stato convocato un tavolo regionale di concertazione tra le parti, del quale non abbiamo saputo niente. L’incertezza sul futuro e l’unilateralità con le quali Poste Italiane assumono decisioni sulla pelle dei territori e delle comunità non può essere taciuta e soprattutto va contrastata, anche con iniziative forti che stiamo valutando di assumere. Ci auguriamo che la Regione, grazie anche all’impegno del governatore Enrico Rossi, da mesi coinvolto direttamente nella vicenda, ci sostenga e ci aiuti a tenere alta l’attenzione su questa vicenda, lavorando anche per individuare soluzioni alternative che permettano di mantenere un servizio universale nelle realtà urbane più piccole almeno fino al giugno 2013. In un momento di crisi come questo, nel quale le persone vivono forti difficoltà economiche e gli enti locali sono costretti a tagliare servizi fondamentali come il trasporto pubblico locale, la chiusura delle Poste sarebbe l’ennesima “batosta” per i cittadini”.
“Non accettiamo “prove di forza” né “marce indietro” – dicono Macchietti e Boscagli – rispetto agli impegni presi. Ci era stato detto che sarebbe stato convocato un tavolo regionale di concertazione tra le parti, del quale non abbiamo saputo niente. L’incertezza sul futuro e l’unilateralità con le quali Poste Italiane assumono decisioni sulla pelle dei territori e delle comunità non può essere taciuta e soprattutto va contrastata, anche con iniziative forti che stiamo valutando di assumere. Ci auguriamo che la Regione, grazie anche all’impegno del governatore Enrico Rossi, da mesi coinvolto direttamente nella vicenda, ci sostenga e ci aiuti a tenere alta l’attenzione su questa vicenda, lavorando anche per individuare soluzioni alternative che permettano di mantenere un servizio universale nelle realtà urbane più piccole almeno fino al giugno 2013. In un momento di crisi come questo, nel quale le persone vivono forti difficoltà economiche e gli enti locali sono costretti a tagliare servizi fondamentali come il trasporto pubblico locale, la chiusura delle Poste sarebbe l’ennesima “batosta” per i cittadini”.