"A dire il vero una comunicazione l'abbiamo ricevuta – scrive il sindacato – dopo alcune settimane dall’invio di una richiesta di incontro per discutere di questi temi ci è finalmente arrivata una lettera che candidamente ci informava che una volta che l'AATO avesse definito la questione ci avrebbe comunicato la data di una loro conferenza stampa".
La sigla sindacale sostiene – e ricorda – come "debba essere un dovere anche per gli Enti a cominciare dagli AATO, visto che le loro azioni incidono direttamente sui cittadini" ascoltare ed aprire un confronto con chi rappresenta le categorie di lavoratori.
Un confronto che è macanto anche quando è stato deciso di inserire una cauzione in bolletta, come garanzia contro le eventuali insolvenze, cauzione che verrebbe richiesta solo agli utenti senza bolletta domiciliata. "Questo fenomeno esiste anche in altri tipi di utenze – scrive Binarelli – ma viene normalmente richiesto all'atto della costituzione del contratto di fornitura, non dopo anni di onesto comportamento da parte dei cittadini; inoltre va a colpire le fasce più povere della popolazione, in gran parte pensionati, in un momento di grave crisi economica così da assumere appieno l'aspetto del solito balzello. Se, per ipotesi, ciò dovesse nascere da questioni di bilancio, sarebbe forse meglio lavorare per una maggiore razionalizzazione del servizio, migliorare lo stato della rete in modo da ridurre le perdite di acqua (tasto dolente di questo settore) ed infine andare a colpire l'evasione scovando coloro che non pagano (leggi molte seconde case e non solo) invece di tartassare sempre gli utenti onesti".
"La CGIL di Siena chiede quindi all'Autorità di Ambito ed ai Sindaci dei Comuni interessati – conclude la Cgil – di ripensare tutta l'operazione, togliendo da subito la cauzione e rimuovendo gli ostacoli oggi posti alla restituzione del canone di depurazione che AATO e Fiora spa stanno impropriamente trattenendo".