I numeri spiegati nella relazione presentata dal Rettore Riccaboni
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SIENA. Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Siena ha approvato oggi (1° dicembre) il Bilancio di previsione 2012.
Il risultato complessivamente previsto è costituito da un disavanzo corrente di 22.389.142,33 di euro, sensibilmente inferiore rispetto a quanto previsto per il 2011 (38,8 milioni di euro), con entrate per 237.643.218,43 euro e uscite per 260.032.360,76 euro.
“Si tratta di una riduzione in linea con quanto indicato nel piano di risanamento – spiega il Rettore Angelo Riccaboni nella sua relazione – specialmente se si considera la prudenza delle stime operate. Tale previsione impone, allo stesso tempo, di continuare nella linea del rigore e della programmazione, oltre che nel monitoraggio costante del piano”.
Tra i costi che si ridurranno maggiormente nel 2012, la posta più significativa è quella relativa alle spese del personale, che complessivamente fa registrare una riduzione (rispetto all’assestato 2011) per oltre 10 milioni di euro complessivi. Tale riduzione è dovuta innanzitutto agli effetti del piano di prepensionamento, che ha generato l’uscita dai ruoli universitari di un totale di 80 docenti, 45 dei quali nel periodo 1.11.2010-1.11.2011, e risparmi complessivi che sul bilancio 2012 sono quantificabili in oltre 6.2 milioni di euro. Anche sul fronte del personale tecnico e amministrativo si sono registrati risparmi per effetto di un processo di mobilità volontaria che ha condotto al trasferimento o al comando temporaneo presso Enti locali di oltre 50 unità di personale.
Per quanto riguarda le voci più rilevanti tra le entrate, il documento contabile prevede che il Fondo di Finanziamento Ordinario si attesterà sui 106 milioni di euro, segnando una complessiva decurtazione, rispetto all’ultima erogazione definitivamente accertata (quella del 2010, pari a 116,5 milioni di euro) del 9%.
“Il bilancio preventivo – dice il rettore – è stato predisposto stando attenti alle ricadute finanziarie di breve termine e, simultaneamente, prevedendo azioni coerenti con le direttrici della programmazione di lungo termine, improntate anche al tema del rilancio. Per tale ragione, pur nella consapevolezza della criticità della situazione esistente ed osservando il massimo grado possibile di rigore, particolare attenzione è stata posta, per il 2012, nel mantenimento della qualità dei servizi agli studenti e di quelli bibliotecari nonché nell’investimento nelle nuove leve della ricerca”.
Nelle prossime settimane il Rettore illustrerà il bilancio a tutto il personale, mediante incontri che si svolgeranno presso le diverse sedi. In tali riunioni verranno esposte anche le iniziative in corso per far fronte alle criticità economiche che riguarderanno l’Ateneo nei prossimi anni.
Di seguito la relazione integrale del Rettore, Angelo Riccaboni.
“Il 2012 sarà un anno centrale nel processo di risanamento finanziario del nostro Ateneo.
Come più volte ribadito, per uscire dalla presente situazione occorre adottare un metodo di lavoro basato sulla programmazione e sul rigore. Per la pesantezza della situazione ereditata, ci vorrà tempo e tenacia, infatti, affinché gli effetti delle misure adottate per ridurre la differenza fra uscite e entrate correnti si manifestino pienamente. Come inevitabile conseguenza, nei prossimi 18 mesi si origineranno ancora importanti disavanzi di competenza, causando la formazione di nuovo debito e il rischio di pericolose crisi di liquidità.
Per questi motivi occorre proseguire con determinazione in un’azione amministrativa che persegua simultaneamente tre obiettivi: continuare a tenere sotto controllo la dinamica della liquidità; analizzare e prevedere le dinamiche economico-finanziarie di medio-lungo termine; alimentare iniziative per il rilancio.
Avere come orizzonte di riferimento un ampio periodo è indispensabile non solo per verificare l’effettiva possibilità e le condizioni del nostro risanamento ma anche per supportare gli indispensabili sforzi in direzione del rilancio e dello sviluppo.
Il bilancio preventivo è stato predisposto in linea con tale indispensabile metodo di lavoro: stando attenti alle ricadute finanziarie di breve termine e, simultaneamente, prevedendo azioni coerenti con le direttrici della programmazione di lungo termine, improntate anche al tema del rilancio.
Per tale ragione, pur nella consapevolezza della criticità della situazione esistente ed osservando il massimo grado possibile di rigore, particolare attenzione è stata posta, per il 2012, nel mantenimento della qualità dei servizi agli studenti e di quelli bibliotecari nonché nell’investimento nelle nuove leve della ricerca.
In particolare sono aumentati i fondi assegnati al diritto allo studio, avendo particolare riguardo alle borse Erasmus.
Sul piano degli investimenti per gli studenti, poiché le attività didattiche dei corsi che hanno registrato un’impennata delle immatricolazioni sono caratterizzati da una consistente proporzione di attività di laboratorio, l’Ateneo ha previsto, per il 2012, l’allestimento di nuovi laboratori presso il polo didattico di S.Miniato.
Dopo che per il XXVII ciclo di dottorato fu deciso di bandire esclusivamente le borse finanziate da fondi esterni, per il XXVIII ciclo è stata nuovamente prevista l’erogazione di risorse da parte dell’Ateneo. La difficile decisione dello scorso anno fu assunta in conseguenza del pesante disavanzo fra entrate e uscite inerenti al terzo livello venutosi a creare nel tempo. L’assenza di borse di dottorato finanziate dall’Ateneo ha comunque attivato un circolo virtuoso nel quale si sono rafforzate le capacità di attrazione di risorse esterne dei nostri docenti. In virtù di tali capacità, il XXVII ciclo del Dottorato di Ricerca partirà con oltre 50 borse finanziate da soggetti esterni, fra cui Novartis Vaccines, che finanzia un innovativo programma dottorale in Vaccinologia, e la
Regione Toscana, con il programma Pegaso.
Le nuove risorse verranno assegnate, peraltro, ad un sistema di dottorato profondamente rinnovato durante il 2011, così come testimoniato dal passaggio da 33 Scuole di Dottorato di Ricerca a 19 Dottorati di Ricerca, per rispondere all’esigenza di semplificazione dell’offerta e di aggregazione delle competenze scientifiche e didattiche,.
I principali cambiamenti organizzativi ed amministrativi previsti nel 2012
La definitiva adozione del nuovo Statuto comporterà una generale revisione della governance dell’Ateneo, con organi apicali (Senato accademico e Consiglio di Amministrazione) aventi rinnovata composizione e diverse distribuzione di compiti e responsabilità.
Verrà inoltre ristrutturata l’architettura del governo della didattica e della ricerca, con la scomparsa delle Facoltà, e l’attribuzione, nei suddetti campi, di compiti diretti a nuovi Dipartimenti più grandi e con maggiori responsabilità gestionali, amministrative e di relazioni con l’esterno. Si tratta di una preziosa opportunità di crescita dimensionale delle strutture e di razionalizzazione del nostro assetto organizzativo. Le strutture amministrative di riferimento, infatti, si ridurranno di circa due terzi, rispetto alle attuali 48, rappresentate da 9 Facoltà e 39 dipartimenti.
Questo porterà ad una migliore interazione tra l’Amministrazione centrale e le nuove strutture, alle quali verrà decentrato un numero crescente di processi amministrativi seguendo la logica della loro crescente autonomia.
Da tale cambiamento deriverà una maggiore efficienza nell’uso delle risorse e un incremento nella capacità di acquisire risorse esterne. Anche se nel 2012 sarà difficile poter già contare su tali benefici, si sta iniziando un percorso che negli anni successivi porterà vantaggi sia nella capacità di attuare i nostri progetti culturali, scientifici e formativi sia in termini finanziari.
La maggiore autonomia assegnata ai nuovi dipartimenti dovrà essere coniugata con un più elevato grado di responsabilizzazione per le scelte adottate e una più precisa valutazione dell’efficacia della loro azione.
Del resto, sistemi di valutazione sempre più rigorosi, e con ricadute sull’allocazione delle risorse, saranno resi possibili anche dall’inizio delle attività dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR). E’ una sfida alla quale ci dobbiamo far trovar pronti perché sempre di più i finanziamenti governativi saranno legati all’esito di procedure istituzionali e periodiche di valutazione.
Per affrontare efficacemente i temi della dipartimentalizzazione e della valutazione, gli organi deputati alla gestione di didattica e ricerca hanno bisogno di un impianto amministrativo più efficiente e di sistemi informativi maggiormente integrati. Per conseguire tali obiettivi sarà determinante la ristrutturazione organizzativa che si attuerà nei primi mesi del 2012. Per quanto riguarda i sistemi informativi, le difficoltà finanziarie dell’Ateneo impedisce l’attuazione di ingenti investimenti di sistema. Sicuri miglioramenti in termini di affidabilità e tempestività delle informazioni deriveranno comunque dall’implementazione presso il nostro Ateneo di nuovi moduli delle soluzioni informatiche divenute ormai standard di riferimento nell’ambito del sistema universitario nazionale.
Accanto all’adozione del nuovo Statuto, l’evento più significativo che segnerà la vita universitaria nel 2012 sarà la definitiva applicazione della Legge 240/10, grazie all’approvazione, prevista entro gennaio, del complesso dei decreti attuativi ad essa collegati. Tra questi, uno dei più rilevanti per il nostro Ateneo è quello relativo alle Università in stato di difficoltà finanziaria. La normativa prevede, lo ricordiamo, che la dichiarazione di criticità o dissesto avverrà sulla base della situazione finanziaria che emerge dal bilancio consuntivo 2011.
Di particolare rilievo sarà anche l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale, che costituirà oggetto di uno specifico progetto interno.
L’anno appena trascorso ha visto attuarsi anche una profonda revisione dell’offerta formativa, imposta dall’adozione di una nuova normativa ministeriale e dalla necessità di razionalizzare le risorse umane a sostegno della stessa. Complessivamente, a partire dall’a.a. 2011/12 il numero dei corsi di studio si è ridotto del 25%, aumentando anche la collaborazione con altri Atenei. Si è contestualmente chiesto ai docenti di aumentare il proprio impegno nella didattica, elevando il numero minimo di ore di didattica frontale a 120, e riducendo così la necessità di fare ricorso alla docenza esterna a contratto.
Tale riorganizzazione dell’offerta didattica è stata accolta positivamente in termini di immatricolazioni. Proseguendo un trend già avviato nell’a.a. 2010/11, i dati provvisori degli immatricolati 2011/12 ai CdS di laurea e laurea magistrale a ciclo unico fanno registrare un sensibile incremento che si attesta oltre il 40%. L’entità di tale incremento si deve in parte all’eccezionale crescita registrata, per vari motivi, a carico dei Corsi di Laurea di Scienze Biologiche, di Farmacia e di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Tuttavia, anche depurando i dati sugli immatricolati da questi CdS che hanno avuto un incremento imprevedibile, e dai dati della Facoltà di Medicina e Chirurgia nella quale tutti i CdS sono a numero programmato, l’Università di Siena continua a registrare un incremento di immatricolati superiore al 7% rispetto alla stessa data dello scorso anno. Si tratta di dati molto confortanti, che indicano come l’Università di Siena sia sempre considerata dai nostri principali utenti (gli studenti e le loro famiglie) come luogo ideale dove studiare, premiando, evidentemente, la qualità della didattica e della ricerca, ma anche quella dei servizi offerti, uniti ad una città a “misura di studente”. Il valore della didattica, della ricerca e dei servizi agli studenti del nostro Ateneo è attestato anche dalle principali iniziative di valutazione comparativa delle Università (italiane e mondiali), nelle cui classifiche finali l’Università di Siena occupa sempre posizioni di primo piano. Ne sono validi esempi la classifica redatta dal Censis, e basata principalmente sui servizi agli studenti, che pone l’Università di Siena al secondo posto tra le università italiane, e dove il nostro Ateneo piazza 7 delle sue 9 facoltà nelle rispettive classifiche di merito. Ne è ulteriore testimonianza proprio il già menzionato sistema ministeriale di valutazione della didattica e della ricerca utile per la distribuzione della Quota Premiale del FFO: il nostro Ateneo, infatti, riceve dalla Quota Premiale risorse superiori alla media nazionale, in virtù di un ranking che, parametrizzati gli aspetti dimensionali, ci pone al 12° posto nazionale. L’Università di Siena è anche presente nei ranking internazionali, quale quello redatto dalla Shanghai Jiaotong University che include l’Università di Siena tra le prime 500 Università al mondo; riparametrizzando gli indicatori (tipicamente quantitativi) in funzione delle dimensioni, la sua posizione viene peraltro elevata al 270° posto al mondo e al 6° posto tra le Università italiane.
In sintesi, l’Università di Siena continua ad essere un luogo di eccellenza per la didattica, la ricerca e la qualità di vita degli studenti.
Il bilancio quest’anno viene presentato agli organi di governo negli ultimi giorni di novembre. Ciò ha richiesto un significativo sforzo degli uffici, che ringrazio per la professionalità e l’impegno mostrati in questa occasione così come durante tutto l’anno, nonostante le difficoltà del momento. Tale anticipo vuole costituire un esplicito indicatore dell’importanza attribuita alle buone pratiche e un segnale, anche se minimo, di “ritorno alla normalità amministrativa”.
L’evoluzione delle grandezze finanziarie più significative
Le entrate
Il bilancio presentato è stato redatto ponendo specifica attenzione al principio della prudenza. Il rispetto di tale principio dovrebbe caratterizzare la predisposizione di qualsiasi documento contabile; ma va attuato con particolare scrupolo quando lo scenario di riferimento assume l’instabilità e l’incertezza propria di questi ultimi anni.
Sulla base di tale principio, sono state ipotizzate importanti riduzioni nei finanziamenti pubblici (Fondo di Finanziamento ordinario del MIUR e Regione Toscana) e privati (Fondazione MPS) solitamente erogati all’Ateneo.
Per quanto riguarda l’FFO, si è previsto che esso si attesterà su 106M€, segnando una complessiva decurtazione, rispetto all’ultima erogazione definitivamente accertata (quella del 2010, pari a 116,5M€) del 9%. Vanno considerate, a questo proposito, le notevoli difficoltà che si registrano nella definizione della previsione di erogazione del FFO, dovute a diversi fattori: i ritardi con i quali il MIUR determina le cifre spettanti per ogni Ateneo (ad oggi non è ancora nota la cifra dovuta per il 2011); i tagli e i parziali rifinanziamenti che si sono verificati negli ultimi mesi/anni (compresa la recentissima “legge di stabilità”); l’inserimento all’interno della cifra complessivamente erogata come FFO di voci che in passato venivano erogate come contributi distinti (in genere con riduzione della somma complessiva) e, infine, la natura aleatoria di una parte sempre più consistente (fino al 12% nel 2011) del FFO (la cosiddetta Quota Premiale) che è legata alla valutazione di didattica e ricerca degli Atenei.
Relativamente al possibile intervento della Regione Toscana, il bilancio di previsione non riporta alcun contributo per l’istituzione del DIPINT, strumento di raccordo che permetterà di coordinare ancor meglio le funzioni assistenziali svolte dal personale universitario con le attività didattiche e di ricerca. Si tratterebbe di un contributo di importo pari a 8M€, in linea con quelli erogati negli anni 2009 e 2010 (quest’ultimo successivamente scomposto tra le competenze 2010 e 2011), per il quale è stato avviato un percorso di negoziazione che però non si è ancora formalmente concluso. Pertanto, motivi prudenziali e di correttezza sostanziale suggeriscono la non inclusione di tale contributo.
Un’altra voce assente dal bilancio 2012 è quella relativa ai finanziamenti distribuiti dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. La mancata pubblicazione, ad oggi, del bando 2011 per la richiesta di finanziamenti suggerisce di non indicare in bilancio alcuna erogazione per l’anno 2012; assenza che influenza il bilancio in maniera significativamente negativa se si tiene conto che solo sei anni fa, con riferimento al bando 2005, l’Università di Siena ricevette erogazioni per complessivi 11.16M€.
Tra le iniziative intraprese nell’ultimo anno, con ricadute sulle entrate dell’Ateneo, va ricordata anche la parziale revisione del Regolamento Tasse, che ha visto l’adeguamento dei contributi all’aumento ISTAT 2010, ed un incremento del contributo per i CdS con maggiore impatto delle attività di laboratorio. Tali aumenti, giustificati dall’aumento dei costi per il materiale di laboratorio, potranno servire a finanziare anche l’allestimento di spazi didattici sempre più adeguati per i nostri studenti.
Le uscite
Durante il primo anno del mio mandato rettorale, gli organi di governo hanno definito una serie di azioni basate sul metodo del rigore e della programmazione, guidate dalla verifica puntuale dell’attuazione del Piano di risanamento. Una breve descrzione di tali iniziative è descritta nel sito UNISI2015 del nostro Ateneo.
Tali misure hanno consentito di agire incisivamente sui costi, riducendo le spese e alleggerendo così gli effetti negativi della contrazione di alcune entrate chiave quali quelle descritte sopra.
Tra i costi che si ridurranno maggiormente nel 2012, la posta più significativa è quella relativa alle spese del personale, che complessivamente fa registrare una riduzione (rispetto all’assestato 2011) per oltre 10M€ complessivi. Tale riduzione è dovuta agli effetti del piano di prepensionamento (originariamente introdotto nell’ottobre 2009 e successivamente modificato il 10 maggio 2011 con un alleggerimento degli incentivi). Il piano di prepensionamento ha generato l’uscita dai ruoli universitari di un totale di 80 docenti, 45 dei quali nel periodo 1.11.2010-1.11.2011, e risparmi complessivi che sul bilancio 2012 sono quantificabili in oltre 6.2M€. Anche sul fronte del personale tecnico-amministrativo si sono registrati risparmi per effetto di un processo di mobilità volontaria che ha condotto al trasferimento o al comando temporaneo presso Enti locali di oltre 50 colleghi.
Sempre sul fronte del personale, la linea del rigore tracciata dal Piano di risanamento ha costretto l’Ateneo a ridurre il ricorso ai servizi svolti dalle cooperative. Si tratta di una dolorosa riduzione che ha comunque tenuto conto dei casi socialmente più critici.
Particolarmente pesanti risultano le rate relative ai mutui accesi presso gli istituti finanziari per un importo di circa 95M€. Tali rate assumono infatti un valore di circa 10M€ all’anno, includendo sia la parte capitale sia la parte interessi.
Per questa ragione, fra le varie misure alle quali si lavorerà nell’anno 2012 vi è anche la ristrutturazione dei mutui in essere.
In tema di stipendi, va ricordata l’impossibilità, dovuta alla normativa in vigore, di erogare il trattamento economico accessorio al personale TA nell’anno 2011. Questo avviene, peraltro, in un Paese dove gli stipendi della Pubblica Amministrazione sono già mediamente molto bassi. Consapevoli dell’importanza di tale componente salariale, tale cifra è stata iscritta a bilancio, sia nel 2011 che nel 2012, nella speranza che presto il vincolo posto dalla normativa possa essere quanto prima sbloccato.
I risultati di sintesi previsti
Il risultato complessivamente previsto per il 2012 è costituito da un disavanzo corrente di circa 23M€, sensibilmente inferiore rispetto a quanto previsto per il 2011 (38M€).
Si tratta di una riduzione in linea con quanto indicato nel piano di risanamento, specialmente se si considera la prudenza delle stime operate. Tale previsione impone, allo stesso tempo, di continuare nella linea del rigore e della programmazione, oltre che nel monitoraggio costante del piano di risanamento.
Fra le misure utili per far fronte al nuovo debito che in questi anni, anche se in misura sempre inferiore, verrà originato rientra certamente la valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare.
Si tratta di una misura che in passato ha già consentito, con la vendita dell’edificio del San Niccolò e del Policlinico Le Scotte di coprire i debiti accumulati. Per motivi prudenziali, non è stato iscritto nel bilancio di previsione 2012 alcun introito che potrebbe derivare da cessioni immobiliari, nemmeno con riferimento alla vendita del Palazzo Bandini Piccolomini, già avviata dal Consiglio di amministrazione. Gli organi di governo dell’Ateneo hanno a disposizione, per la prima volta, una valutazione di tutto il proprio patrimonio immobiliare svolta da un’affidabile società esterna e stanno predisponendo un piano degli spazi che, oltre a razionalizzarne l’uso, potrà liberare edifici da porre eventualmente in vendita.
Sul fronte immobiliare, inoltre, sono stati dismessi alcuni contratti di affitto, generando minori uscite dirette e risparmi nei costi di gestione e manutenzione.
Il 2012 sarà un anno di profondi cambiamenti organizzativi e amministrativi, ed un anno cruciale anche per proseguire sulla strada del risanamento e del rilancio del nostro Ateneo. Abbiamo chiaro che cosa occorra per conseguire l’obiettivo e siamo pronti a compiere tutti gli sforzi necessari in questa direzione, forti del contributo dell’intera comunità universitaria che ha già dimostrato encomiabile impegno e capacità di sostenere i sacrifici. Sforzi e sacrifici sostenuti nel nome della difesa e della salvaguardia di un’istituzione pubblica che da oltre sette secoli svolge il compito di centro di diffusione della cultura e di sviluppo sociale per il territorio di riferimento, per il Paese e per l’Europa.