di Alessandra Siotto
SIENA. Gli studenti dell'Udu 'tornano all'attacco' sulle linee guida di Ateneo sulla didattica che prevedono, tra le altre cose, test di accesso per le lauree triennali e specialistiche. I membri del sindacato studentesco fanno sapere con un comunicato che "il Senato Accademico dell'Università degli Studi di Siena il 4 maggio scorso ha deciso di approvare, nonostante la ferma opposizione degli studenti, le linee guida di Ateneo sulla didattica". Infatti gli universitari avevano manifestato il loro dissenzo con un sit-in il 6 aprile, riuscendo a bloccare temporaneamente l'approvazione del documento e poi avevano presentato una mozione, votata all'unanimità dal Consiglio Studentesco il 27 aprile.
"Tali linee guida – secondo i membri dell'Udu – apportano una serie di disastrose modificazioni alla condizione degli studenti". In particolare viene istituito "un test di accesso per tutte le triennali a pagamento (con un costo fissato a 30 euro)". Per il sindaco studentesco "è scandaloso che venga posto un ulteriore scoglio all'accesso ai saperi, in vista della probabile istituzione di nuovi numeri chiusi e programmati nelle facoltà non a normativa europea (come Medicina); inoltre esorbitante è la richiesta di 30 euro agli studenti per l'iscrizione al test: essa è infatti una malcelata manovra economica volta ad aumentare il più possibile la contribuzione studentesca anche al di fuori delle tasse universitarie".
Il secondo punto contestato dall'Udu è l'istituzione di "un test di accesso alle specialistiche per coloro che non raggiungono una votazione di laurea pari a 95/110 o non hanno la media del 26 in un pacchetto di 40 crediti di esami caratterizzanti". "Tale manovra – spiegano gli studenti – svaluta enormemente il valore effettivo delle lauree triennali, oltre a spezzare la continuità formativa esistente tra lauree di primo livello e lauree specialistiche. Infatti, chi consegue la laurea triennale è già in possesso delle competenze necessarie all'accesso alle specialistiche. Questo dimostra che ci troviamo ancora una volta di fronte al tentativo di porre delle inutili barriere all'accesso ai saperi e di limitare il diritto allo studio, già mutilo, degli studenti".
?Un altro aspetto criticato dal sidacato degli studenti è il termine per l'iscrizione alle specialistiche che "verrà anticipato da Aprile a Dicembre, riducendo il tempo a disposizione degli studenti per completare gli esami, già molto numerosi, e, non dimentichiamolo, scrivere la tesi; ciò a fronte del fatto che sarà necessario mantenere invece una media molto alta per evitare il test d'accesso alla specialistica". "Inoltre – aggiungono gli universitari – qualora lo studente non riesca laurearsi entro Dicembre, sarà necessario attendere un anno (fino al Settembre successivo) per iscriversi, pagando inoltre le tasse universitarie senza avere la possibilità di sostenere esami e frequentare i corsi".
"Sarà impossibile – proseguono dall'Udu – rifiutare il voto assegnato dal docente in sede d'esame, eliminando così la possibilità per lo studente di gestire responsabilmente la propria carriera accademica". "Ancor più grave – secondo gli studenti – è il fatto che tali norme, già valide dal prossimo anno accademico, varranno non solo per i neo-immatricolati, ma anche per gli studenti già iscritti, andando a colpire in maniera indiscriminata coloro i quali hanno progettato il loro corso di studi, nonché parte della loro vita, non considerando, incolpevolmente, che le norme sarebbero state modificate sulle loro teste all'improvviso".
"Come se non bastasse – aggiungono dall'Udu – sebbene da parte del Senato ci sia stato detto più volte che tali linee guida sono fin troppo 'morbide' rispetto alla lettera della 270/06, è noto che tutto ciò è una mistificazione e che nessuna altra università italiana si sta orientando nella direzione intrapresa dal nostro ateneo. Inoltre sappiamo che tutti gli atenei italiani hanno deciso di non applicare la riforma degli ordinamenti per gli studenti già iscritti".
"Applicare retroattivamente una norma – affermano gli studenti – significa violare i principi di non retroattività nonché il principio di buon affidamento nella Pubblica Amministrazione e pertanto, dato che le linee guida d’ateneo verranno applicate agli studenti ex-509, si profilano gli estremi per un ricorso al TAR. L’UdU intende perseguire tutte le strade possibili per evitare l’applicazione di questa normativa denunciando il comportamento irresponsabile e antidemocratico dei vertici della nostra Università, che porterà alla fuga di moltissimi studenti dal nostro ateneo, sia tra quelli già iscritti in procinto di laurearsi alla triennale, sia tra coloro che avevano intenzione di iscriversi alla specialistica provenienti da altri atenei, sia tra coloro che si immatricoleranno il prossimo anno accademico, aggravando così la già disastrosa situazione economica della nostra Università".