La nuova legge vuole "togliere ogni potere di rappresentanza ai ragazzi"
SIENA, Oggi (12 Ottobre) in centinaia di piazze italiane gli studenti hanno fatto sentire la propria voce, opponendosi alla proposta di legge Aprea, ai soprusi subiti dalla scuola pubblica sotto il punto di vista economico e didattico. Ad oggi, infatti, le scuole pubbliche si trovano costrette a chiedere finanziamenti privati per non soccombere e l’on. Aprea ha approfittato di tale situazione portando avanti una legge che favorisce tali privati, dandogli potere decisionali sull’utilizzo dei fondi scolastici e sugli investimenti di essi e concedendogli la possibilità di modificare il POF (piano di offerta formativa) e quindi la formazione e la conoscenza degli studenti.
Oltre a questa grave limitazione alla cultura la proposta di legge Aprea va a togliere ogni potere di rappresentanza ai ragazzi dato che i rappresentanti d’istituto, eletti dal preside rinominato preside-manager in occasione della trasformazione della scuola pubblica in “azienda”, non avrebbero potere decisionale negli organi scolastici in caso fossero minorenni.
Siamo nuovamente scesi in piazza per esprimere il nostro dissenso, per farci sentire, per ricordare e ricordarci cos’è la democrazia. Democrazia perché l’Italia poggia le proprie fondamenta su un testo che inizia dichiarando che “la sovranità appartiene al popolo”.
E’ anche vero che l’art. 3 della costituzione afferma che “la Repubblica ha il compito di rimuovere quegli ostacoli di ordine economico/sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona” eppure la nostra associazione si ritrova a gestire una compravendita di testi scolastici usati a metà prezzo per aiutare le famiglie italiane a non sopperire alle spese richieste annualmente dalla scuola.
Affermiamo ciò a sostegno del fatto che il nostro paese non rispetta le regole che si impone, così come chi sta al potere e come chi le dovrebbe far rispettare.
Viviamo in una nazione che promuove una “spending review”, cioè una revisione della spesa atta a tagliare gli sprechi e investire i soldi così ricavati in beni di maggiore importanza ma che poi taglia miliardi di euro a istruzione e sanità e dona fondi alle banche.
Non staremo zitti ad ammirare il degrado crescente che si abbatte sulla nostra scuola e sulla nostra società. Non riusciranno a reprimere il sentimento di lotta e di giustizia che arde nei nostri cuori. Non ci avrete succubi. Non ci avrete complici. Non ci avrete mai come volete voi.
L’unione degli Studenti Siena