Il risk manager Mps, Bellucci, ha parlato di "una ventina di incontri"
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SIENA. Leonardo Bellucci dell’area risk management Mps è stato ascoltato oggi (7 marzo) nel corso del processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria. Il testimone ha dichiarato che l’operazione Alexandria è stata messa all’attenzione dei funzionari di Bankitalia “in una ventina di incontri” in occasione delle ispezioni al Monte dei Paschi tra il 2011 e il 2012.
Nel processo sono accusati di ostacolo all’autorità di vigilanza l’ex presidente Mps Giuseppe Mussari, l’ex Dg Antonio Vigni e l’ex responsabile dell’area finanza Gianluca Baldassarri. “Durante l’ispezione non fornii informazioni sul mandate agreement, perché non ne ero a conoscenza”, ha riferito Bellucci a proposito del documento rinvenuto nell’ottobre del 2012 in una cassaforte dall’attuale ad Fabrizio Viola.
Oggi sono stati ascoltati anche altri manager di Mps dell’area finanza e risk management: Gianluca Sanna e Alessandra Dionisi. Le difese degli imputati hanno invece presentato la rinuncia ad ascoltare altri due testimoni: il capo risk management Giovanni Conti e Flavio Borghese. I pm titolari dell’inchiesta si sono opposti ma il collegio presieduto da Leonardo Grassi si è riservato sulla decisione.
Al termine dell’udienza gli avvocati difensori di Baldassarri e Vigni hanno dichiarato di voler rinunciare ad ascoltare i testimoni restanti e precedentemente ammessi, mentre il legale di Mussari, che oggi aveva rinunciato ad ascoltare Conti e Borghese, ha chiesto di poterli sostituire con altri due testimoni: il cfo di Mps Bernardo Mingrone e Riccardo Banchetti di Eidos. Tutte le difese degli imputati hanno presentato richiesta di poter ascoltare in aula i propri consulenti tecnici. Contro tutte le nuove richieste si sono opposti i magistrati e gli avvocati di Bankitalia, che al processo è parte civile.
Si tornerà in aula il prossimo 7 aprile quando sarà chiamato a testimoniare l’ispettore della Banca d’Italia Pasquale La Ganga. In quell’occasione saranno sciolte tutte le riserve emerse nell’intera fase istruttoria. Fissate anche le date delle udienze successive: 24 aprile, 23 e 30 maggio e 6 giugno.
Nel processo sono accusati di ostacolo all’autorità di vigilanza l’ex presidente Mps Giuseppe Mussari, l’ex Dg Antonio Vigni e l’ex responsabile dell’area finanza Gianluca Baldassarri. “Durante l’ispezione non fornii informazioni sul mandate agreement, perché non ne ero a conoscenza”, ha riferito Bellucci a proposito del documento rinvenuto nell’ottobre del 2012 in una cassaforte dall’attuale ad Fabrizio Viola.
Oggi sono stati ascoltati anche altri manager di Mps dell’area finanza e risk management: Gianluca Sanna e Alessandra Dionisi. Le difese degli imputati hanno invece presentato la rinuncia ad ascoltare altri due testimoni: il capo risk management Giovanni Conti e Flavio Borghese. I pm titolari dell’inchiesta si sono opposti ma il collegio presieduto da Leonardo Grassi si è riservato sulla decisione.
Al termine dell’udienza gli avvocati difensori di Baldassarri e Vigni hanno dichiarato di voler rinunciare ad ascoltare i testimoni restanti e precedentemente ammessi, mentre il legale di Mussari, che oggi aveva rinunciato ad ascoltare Conti e Borghese, ha chiesto di poterli sostituire con altri due testimoni: il cfo di Mps Bernardo Mingrone e Riccardo Banchetti di Eidos. Tutte le difese degli imputati hanno presentato richiesta di poter ascoltare in aula i propri consulenti tecnici. Contro tutte le nuove richieste si sono opposti i magistrati e gli avvocati di Bankitalia, che al processo è parte civile.
Si tornerà in aula il prossimo 7 aprile quando sarà chiamato a testimoniare l’ispettore della Banca d’Italia Pasquale La Ganga. In quell’occasione saranno sciolte tutte le riserve emerse nell’intera fase istruttoria. Fissate anche le date delle udienze successive: 24 aprile, 23 e 30 maggio e 6 giugno.