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SIENA. Un esempio di come la sinergia fra pubblico e privato può portare benefici nel campo del restauro e del recupero del patrimonio artistico italiano specie in un momento in cui le risorse disponibili sono alquanto limitate, viene dal restauro in corso a Siena della Loggia di Mercanzia, posta proprio nel centro storico della città. Un intervento che vede unite le forze dell’antico Circolo degli Uniti, proprietario dell’immobile, della società strumentale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Arcus SpA, e della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Il punto sui lavori è stato fatto ieri nella sala del Circolo degli Uniti nel corso di un convegno sul tema <Restauro della Loggia di Mercanzia: sinergie tra pubblico e privato>, organizzato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la sua società strumentale Vernice Progetti Culturali srlu, in collaborazione con il Circolo degli Uniti.
All’iniziativa sono intervenuti Paolo Carpentieri, vice capo dell’Ufficio legislativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha evidenziato l’importanza del ruolo delle Fondazioni di origine bancaria, quali operatori economici, se pure in termini di sussidiarietà e non di interferenza nella gestione; ed Ettore Pietrabissa, direttore generale di Arcus SpA, il quale ha sottolineato come l’attività della società implichi una implicita sinergia tra pubblico e privato. Pietrabissa ha illustrato l’impegno nell’individuare iniziative importanti, aiutarne il completamento progettuale, intervenire negli aspetti organizzativi e tecnici, partecipare, se necessario al finanziamento del progetto, monitorarne l’e
voluzione fino alla conclusione dell’iniziativa. Procedura attuata anche per la collaborazione alla realizzazione del restauro della Loggia di Mercanzia. Pietrabissa ha ricordato, inoltre, che l’accordo di programma siglato con la Fondazione Mps nel 2008 è stato il primo accordo con una fondazione di origine bancaria a livello nazionale, finalizzato ad ottimizzare l’impiego di risorse per interventi di comune interesse sul patrimonio culturale nazionale, in questo caso con particolare riferimento alla regione Toscana. L’invito del direttore di Arcus, quindi, è stato quello di proseguire in questa direzione, con l’auspicio che si concludano collaborazioni di questo tipo anche con altri partner. Dello stesso parere il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini che ha dimostrato soddisfazione per essere stati i precursori di una valida intuizione, servita da esempio per l’ACRI, che sta finalizzando accordi simili sia a livello nazionale che regionale. Mancini, inoltre, ha voluto ricordare che in provincia di Siena sono presenti ben quattro siti Unesco e che, quindi, ancora maggiore deve essere l’attenzione e la responsabilità da parte degli enti per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del territorio, attraverso la condivisione di esperienze, progettualità e risorse di più soggetti, se necessario.
Il convegno, introdotto dal saluto di benvenuto del presidente del Circolo degli Uniti, Fabio De Vecchi, e dell’assessore del Comune di Siena Fabio Minuti, è proseguito con gli interventi di Emanuela Carpani, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Siena e Grosseto, il funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto, Narcisa Fargnoli, e l’architetto Alberto Scarampi di Pruney, direttore dei lavori, che ha illustrato le motivazioni che hanno indotto agli interventi di restauro e le tecniche utilizzate per il recupero della facciata, degli affreschi e della pavimentazione. I lavori, che hanno anche consentito di ricostruire importanti trasformazioni subite dall’edificio nel corso dei secoli, saranno portati a termine entro la fine del 2011 e verranno descritti in un volume di prossima pubblicazione.
Il restauro ha dato spunto al Circolo degli Uniti, tramite il suo provveditore Gian Paolo Brini, per lanciare un’idea nei confronti di alunni delle locali scuole ad indirizzo artistico. La proposta può realizzarsi in tempi brevi con l’organizzazione di “stage” operativi nel cantiere stesso della Loggia. Inoltre la città di Siena potrebbe svolgere un permanente ruolo in questo settore, riportando in auge l’Accademia di Belle Arti, più propriamente nota come Regio Istituto di belle arti in Siena creato nel 1816 per iniziativa del governatore Giulio Bianchi, valida opportunità per sfociare, nel tempo, in una rinnovata Scuola di restauro e conservazione dei più svariati manufatti, con il preciso intento di mantenere in vita le arti ed i mestieri da secoli presenti nella Città di Siena, ma oggi destinati a scomparire. La proposta di una Scuola di Restauro è, tra l’altro, già all’attenzione del Comune di Siena.
Un prossimo incontro previsto per il 6 luglio vedrà Anna Maria Guiducci, direttrice della Pinacoteca di Siena, Marco Ciatti e Cecilia Frosinini dell’Opificio delle Pietre Dure illustrare le indagini riflettografiche realizzate in occasione della mostra Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento, in corso al complesso museale del Santa Maria della Scala fino al 10 luglio.
All’iniziativa sono intervenuti Paolo Carpentieri, vice capo dell’Ufficio legislativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha evidenziato l’importanza del ruolo delle Fondazioni di origine bancaria, quali operatori economici, se pure in termini di sussidiarietà e non di interferenza nella gestione; ed Ettore Pietrabissa, direttore generale di Arcus SpA, il quale ha sottolineato come l’attività della società implichi una implicita sinergia tra pubblico e privato. Pietrabissa ha illustrato l’impegno nell’individuare iniziative importanti, aiutarne il completamento progettuale, intervenire negli aspetti organizzativi e tecnici, partecipare, se necessario al finanziamento del progetto, monitorarne l’e
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Il convegno, introdotto dal saluto di benvenuto del presidente del Circolo degli Uniti, Fabio De Vecchi, e dell’assessore del Comune di Siena Fabio Minuti, è proseguito con gli interventi di Emanuela Carpani, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Siena e Grosseto, il funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto, Narcisa Fargnoli, e l’architetto Alberto Scarampi di Pruney, direttore dei lavori, che ha illustrato le motivazioni che hanno indotto agli interventi di restauro e le tecniche utilizzate per il recupero della facciata, degli affreschi e della pavimentazione. I lavori, che hanno anche consentito di ricostruire importanti trasformazioni subite dall’edificio nel corso dei secoli, saranno portati a termine entro la fine del 2011 e verranno descritti in un volume di prossima pubblicazione.
Il restauro ha dato spunto al Circolo degli Uniti, tramite il suo provveditore Gian Paolo Brini, per lanciare un’idea nei confronti di alunni delle locali scuole ad indirizzo artistico. La proposta può realizzarsi in tempi brevi con l’organizzazione di “stage” operativi nel cantiere stesso della Loggia. Inoltre la città di Siena potrebbe svolgere un permanente ruolo in questo settore, riportando in auge l’Accademia di Belle Arti, più propriamente nota come Regio Istituto di belle arti in Siena creato nel 1816 per iniziativa del governatore Giulio Bianchi, valida opportunità per sfociare, nel tempo, in una rinnovata Scuola di restauro e conservazione dei più svariati manufatti, con il preciso intento di mantenere in vita le arti ed i mestieri da secoli presenti nella Città di Siena, ma oggi destinati a scomparire. La proposta di una Scuola di Restauro è, tra l’altro, già all’attenzione del Comune di Siena.
Un prossimo incontro previsto per il 6 luglio vedrà Anna Maria Guiducci, direttrice della Pinacoteca di Siena, Marco Ciatti e Cecilia Frosinini dell’Opificio delle Pietre Dure illustrare le indagini riflettografiche realizzate in occasione della mostra Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento, in corso al complesso museale del Santa Maria della Scala fino al 10 luglio.