Lo si evince dai dati semestrali presentati dalla Provincia
Occupazione e disoccupazione, dati migliori rispetto alla media regionale. Gli ultimi dati Istat sull’occupazione segnalano una situazione e una tendenza migliore in provincia di Siena rispetto al resto della regione: il tasso di attività, che in Toscana diminuisce, passa dal 68,9% al 69,5%, mentre quello di disoccupazione scende dal 5,1% del 2009 al 4,9% del 2010, in controtendenza rispetto al dato regionale (dal 5,8% al 6,1%) e, ancor di più, a quello nazionale (dal 7,8% all’8,4%). Nel confronto fra il 2009 e il 2010, vediamo che in provincia di Siena l’occupazione aumenta maggiormente nell’agricoltura (+9), seguita in misura minore nei servizi.
Aumentano gli iscritti ai Centri per l’Impiego. In relazione al primo semestre 2011, è ancora in aumento il flusso degli iscritti ai Centri per l’impiego (+5,3%). In particolare, è cresciuto il numero dei giovani che negli ultimi sei mesi si sono rivolti a uno dei cinque Cpi provinciali (+23% tra i giovani fino a 25 anni). Cresce, complessivamente, il numero delle donne, soprattutto nell’area senese (+15% rispetto al 2010). In leggero aumento (+1%) i nuovi iscritti alle liste di mobilità, in misura maggiore sempre sull’area senese. Un elemento confermato dalla lettura dei dati sulle procedure di mobilità, che nel primo semestre 2011 hanno visto un aumento del numero di lavoratori coinvolti (+36%, tornando al livello del 2009), soprattutto nell’edilizia e nei settori terziari, con una tendenza a “spostarsi” dalla Val di Chiana all’area senese.
Aumentano le assunzioni “precarie”. L’indagine condotta da Ires attesta un aumento delle assunzioni di circa l’8%, differenziata per territorio. Dai dati dei Centri per l’impiego, nel confronto tra il primo semestre 2011 e quello dell’anno precedente, gli avviamenti si concentrano in Amiata e Val d’Elsa (oltre il 10%), mentre sono più modesti nell’area senese e in Val di Chiana. In particolare, crescono maggiormente le assunzioni femminili (+ 1800 unità), in misura minore quelli maschili (+400 unità). Sul totale però, quelle a tempo indeterminato non coprono più dell’8,3% (9,5% per gli uomini e 7,2% per le donne) i settori dove i contratti a tempo indeterminato coprono almeno il 25% delle nuove assunzioni sono il camper, l’edilizia, la pelletteria, i servizi alle imprese, l’industria del mobile e il settore finanziario. Le forme contrattuali in crescita sono, invece, il lavoro domestico, a progetto, intermittente e in somministrazione, mentre diminuisce anche il tempo determinato.
“Apparentemente il mercato del lavoro ha ripreso a muoversi – spiega l’assessore alla formazione e al lavoro della Provincia di Siena, Simonetta Pellegrini – La ripresa c’è, sia a livello regionale che provinciale, ma non riguarda forme contrattuali a tempo indeterminato. Cresce tutto il lavoro atipico e dunque peggiora la tipologia e la qualità dell’occupazione, che poi significa più precarietà di vita. Con le misure straordinarie messe in campo in questi anni dalla Provincia di Siena abbiamo assicurato una sorta di ammortizzatore sociale anche per chi ne era privo, e sicuramente ciò ha contribuito a limitare il disagio sociale. Ma servono interventi complessivi di riforma nazionale che possano rendere più conveniente per le aziende il ricorso al lavoro stabile e occorre proseguire con gli incentivi alle aziende che assumono con contratti a tempo indeterminato, come stanno facendo la Regione e la Provincia. Un’altra leva importante è rappresentata dalla formazione, sia con i corsi professionali di base, che con l’alta formazione che stiamo portando avanti, ad esempio, nei settori del turismo e del manifatturiero. Nei prossimi mesi investiremo anche sulla formazione dei lavoratori autonomi, per contribuire e sostenere la nascita di nuove imprese. La crescita del “capitale umano” è fondamentale per lo sviluppo del territorio”.
Diminuisce il ricorso alla Cassa integrazione. Le variazioni della Cig (ordinaria, straordinaria e in deroga), nel confronto tra i primi 9 mesi del 2011 rispetto al 2010, segnalano una diminuzione complessiva di 341.092 ore, soprattutto nell’edilizia, nel lapideo e nella metalmeccanica, mentre cresce nel commercio e in altri settori. Complessivamente, il ricorso alla Cig sta decrescendo più rapidamente della media regionale, soprattutto nell’ordinaria e nella straordinaria. Per quanto riguarda i contratti di solidarietà, nel corso del primo semestre 2011, ne sono stati attivati due, per un totale di 126 lavoratori, praticamente lo stesso livello dell’anno precedente (128 lavoratori), sempre nel settore metalmeccanico. Il ricorso alla solidarietà è uno strumento che continua a essere utilizzato anche nel secondo semestre, come dimostra il caso della Whirlpool, dove, lo scorso ottobre, è stato firmato un contratto di solidarietà per 580 dipendenti, della durata di dodici mesi.
Focalizzata sul mercato del lavoro, la fotografia scattata dall’Ires in relazione al primo semestre 2011 guarda anche al quadro economico. In provincia di Siena, come in Toscana, si assiste ad un incremento della produzione manifatturiera, ma ci sono difficoltà a tornare sul sentiero di crescita pre-crisi. Buoni i dati sull’export, con un aumento nel secondo trimestre 2011 del 4% rispetto al 2010, del 53% rispetto al 2009: la domanda estera, in particolare, sta trainando nella metalmeccanica, nella chimica e minerali e nei servizi.
“I dati che presentiamo oggi attestano una lieve ripresa della nostra economia – spiega Tiziano Scarpelli, assessore provinciale alle attività produttive – ma è chiaro che siamo ancora molto lontani dai livelli pre-crisi. Quello che possiamo constatare è una tenuta complessiva del sistema, che non ha raggiunto livelli allarmanti come in altri territori, grazie a uno sforzo complessivo e sinergico tra i diversi soggetti istituzionali. In questa partita, la Provincia di Siena ha sempre giocato la sua parte: lo ha fatto con l’emanazione di due pacchetti di misure anti crisi, che hanno beneficiato delle risorse della Fondazione Mps, ma anche seguendo passo dopo passo ogni azienda in difficoltà con l’obiettivo di difendere punti produttivi e occupazione”.
“Al tempo stesso – continua Scarpelli – non abbiamo mai smesso di guardare oltre la crisi, fornendo strumenti di competitività alle nostre aziende e lavorando per attrarre nuova impresa sul territorio. Vanno in questa direzione gli interventi realizzati, e in corso, sui Poli dell’innovazione delle Scienze della vita, del mobile e arredamento e del camper, frutto del lavoro sinergico con la Regione Toscana, e di iniziative proprie, come quella sul Csi, Centro servizi, di Torrita di Siena dedicato a elettronica, meccanica e Ict a servizio delle imprese manifatturiere locali. A questo si aggiunge anche il Polo diffuso delle energie rinnovabili, con l’esperienza dell’Its ‘Energia e Ambiente’, che vuole essere un’ulteriore opportunità di alta formazione. Parallelamente, proseguono anche i progetti e le politiche di attrazione verso l’esterno, cercando di mettere a sistema tutte le potenzialità che questo territorio offre in termini di localizzazione, servizi, innovazione e ricerca e supporto nell’accesso al credito. Innovazione e ricerca sono e saranno elementi fondamentali per guidare la ripresa delle nostre imprese, piccole e medio-piccole”.