SIENA. Un pluripregiudicato sardo, G.C. di 63 anni, dopo aver consumato il pranzo in una trattoria del centro di Siena in compagnia di una donna polacca, si è messo a discutere con il titolare dell’esercizio che ha dubitato dell’autenticità degli assegni con cui l'uomo voleva pagare.
Un poliziotto della Digos della Questura di Siena, che si trovava nel ristorante, è intervenuto e lo ha identificato. Dai primi accertamenti effettuati tramite la consultazione della Banca Dati della Polizia, è subito emerso che l’uomo, con a carico numerosi precedenti penali, era ricercato in tutta Europa perché destinatario di un mandato di arresto europeo da parte della Francia per i reati di truffa, ricettazione, falso, detenzione di armi ed altri reati.
L’agente, dopo aver chiesto ausilio ai colleghi delle Volanti, lo ha accompagnato in Questura per i successivi accertamenti in seguito ai quali è risultato essere anche in attesa di esecuzione di un ordine di carcerazione emesso, il 28 ottobre 2008, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania (SS) per scontare una condanna alla pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione più un mese di arresto.
In particolare, la pena residua che il latitante doveva scontare, per la quale era stato emesso l’ordine di esecuzione con contestuale revoca del decreto di sospensione, è risultata infatti successiva al rigetto da parte del Tribunale di Sorveglianza di Olbia, della richiesta fatta dal pregiudicato per essere ammesso alla misura alternativa, alla detenzione, dell’affidamento in prova al Servizio Sociale.
Un poliziotto della Digos della Questura di Siena, che si trovava nel ristorante, è intervenuto e lo ha identificato. Dai primi accertamenti effettuati tramite la consultazione della Banca Dati della Polizia, è subito emerso che l’uomo, con a carico numerosi precedenti penali, era ricercato in tutta Europa perché destinatario di un mandato di arresto europeo da parte della Francia per i reati di truffa, ricettazione, falso, detenzione di armi ed altri reati.
L’agente, dopo aver chiesto ausilio ai colleghi delle Volanti, lo ha accompagnato in Questura per i successivi accertamenti in seguito ai quali è risultato essere anche in attesa di esecuzione di un ordine di carcerazione emesso, il 28 ottobre 2008, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania (SS) per scontare una condanna alla pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione più un mese di arresto.
In particolare, la pena residua che il latitante doveva scontare, per la quale era stato emesso l’ordine di esecuzione con contestuale revoca del decreto di sospensione, è risultata infatti successiva al rigetto da parte del Tribunale di Sorveglianza di Olbia, della richiesta fatta dal pregiudicato per essere ammesso alla misura alternativa, alla detenzione, dell’affidamento in prova al Servizio Sociale.