di Augusto Mattioli
SIENA. “L’unica vera opposizione in questa città è la nostra. Non quella di Forza Italia o Alleanza Nazionale”. Pier Luigi Piccini, ex sindaco di Siena e punto di riferimento delle liste civiche senesi, non ha fatto sconti a nessuno nel corso dell’assemblea tenuta nella saletta dei Mutilati per fare un bilancio del lavoro svolto dalle Liste e sparare ad alzo zero sulle mancate realizzazioni del Comune. Niente stadio, niente palazzo di giustizia, niente trasformazione del campino di San Prospetro in area giochi per bambini e via di questo passo.
Per gli uomini delle liste civiche , da Renato Lucci a Vittorio Stelo, da Marco Falorni a Romolo Semplici, il comune è davvero inadempiente rispetto ai programmi che si era prefissato. Un’offensiva che certo guarda lontano. “Ci stiamo preparando alle elezioni del 2001“, ha detto Vittorio Stelo che peraltro ha evocato scenari difficili per il Pd anche dopo le europee e dopo l’esaurimento della fase delle nomine in banca e le successive alla Fondazione. “In ogni caso – ha aggiunto- un comune disastrato come quello di Siena non l’ho mai visto”, lamentando la difficoltà di accesso agli atti.
Piccini, che di meccanismi del potere se ne intende davvero, ha letto l’attuale situazione senese proprio in chiave di nomine bancarie. Che il centrodestra senese sia stato in silenzio di fronte alle mancate realizzazioni di certe opere del comune di Siena deriva, secondo Piccini, dal fatto “che ci sono le nomine. Pollina (consigliere comunale a Siena di Forza italia, solitamente assente – ndr) era d’accordo sulla cittadella dello sport. Mi sarei aspettato che dicesse qualcosa, quando si è capito che la situazione era cambiata e che lo stadio non si sarebbe fatto”. Bocciatura quindi anche per il centro destra più interessato alle nomine bancarie. A proposito delle quali Piccini ha rilevato che al Monte dei Paschi “non cambierà nulla, perché sarebbe l’ammissione di un fallimento”. Ovviamente Piccini è stato duro con il Pd “Il pd toscano e senese si ponga la domanda sul motivo per cui nascono liste civiche dappertutto”. Ed ha parlato anche dell’esigenza di cambiare l’attuale sistema di potere a Siena (di cui fino a pochi anni fa è stato un attore non secondario), sottolineando che “in questa città c'è un problema di corruzione morale che noi dobbiamo combattere”. In particolare non sono mancate critiche alla “speculazione immobiliare attuata in città”
All’assemblea delle liste civiche è intervenuto anche Francesco Giusti, segretario della lega nord senese. Dalle sue parole è emerso chiaramente lo stretto legame a Siena del suo partito con il raggruppamento delle liste e la sua insoddisfazione nei confronti del Pdl senese e toscano.
SIENA. “L’unica vera opposizione in questa città è la nostra. Non quella di Forza Italia o Alleanza Nazionale”. Pier Luigi Piccini, ex sindaco di Siena e punto di riferimento delle liste civiche senesi, non ha fatto sconti a nessuno nel corso dell’assemblea tenuta nella saletta dei Mutilati per fare un bilancio del lavoro svolto dalle Liste e sparare ad alzo zero sulle mancate realizzazioni del Comune. Niente stadio, niente palazzo di giustizia, niente trasformazione del campino di San Prospetro in area giochi per bambini e via di questo passo.
Per gli uomini delle liste civiche , da Renato Lucci a Vittorio Stelo, da Marco Falorni a Romolo Semplici, il comune è davvero inadempiente rispetto ai programmi che si era prefissato. Un’offensiva che certo guarda lontano. “Ci stiamo preparando alle elezioni del 2001“, ha detto Vittorio Stelo che peraltro ha evocato scenari difficili per il Pd anche dopo le europee e dopo l’esaurimento della fase delle nomine in banca e le successive alla Fondazione. “In ogni caso – ha aggiunto- un comune disastrato come quello di Siena non l’ho mai visto”, lamentando la difficoltà di accesso agli atti.
Piccini, che di meccanismi del potere se ne intende davvero, ha letto l’attuale situazione senese proprio in chiave di nomine bancarie. Che il centrodestra senese sia stato in silenzio di fronte alle mancate realizzazioni di certe opere del comune di Siena deriva, secondo Piccini, dal fatto “che ci sono le nomine. Pollina (consigliere comunale a Siena di Forza italia, solitamente assente – ndr) era d’accordo sulla cittadella dello sport. Mi sarei aspettato che dicesse qualcosa, quando si è capito che la situazione era cambiata e che lo stadio non si sarebbe fatto”. Bocciatura quindi anche per il centro destra più interessato alle nomine bancarie. A proposito delle quali Piccini ha rilevato che al Monte dei Paschi “non cambierà nulla, perché sarebbe l’ammissione di un fallimento”. Ovviamente Piccini è stato duro con il Pd “Il pd toscano e senese si ponga la domanda sul motivo per cui nascono liste civiche dappertutto”. Ed ha parlato anche dell’esigenza di cambiare l’attuale sistema di potere a Siena (di cui fino a pochi anni fa è stato un attore non secondario), sottolineando che “in questa città c'è un problema di corruzione morale che noi dobbiamo combattere”. In particolare non sono mancate critiche alla “speculazione immobiliare attuata in città”
All’assemblea delle liste civiche è intervenuto anche Francesco Giusti, segretario della lega nord senese. Dalle sue parole è emerso chiaramente lo stretto legame a Siena del suo partito con il raggruppamento delle liste e la sua insoddisfazione nei confronti del Pdl senese e toscano.