Gli studenti hanno manifestato in modo civile, Ma duro
SIENA. Oggi, 6 ottobre, noi studenti di LINK Siena abbiamo interrotto la cerimonia di inaugurazione della nuova residenza universitaria in viale Sardegna, esponendo uno striscione e leggendo un duro comunicato. Il motivo scatenante della nostra azione è il pessimo gioco delle tre carte operato dall’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario che, mentre apre una nuova residenza, ne lascia di fatto un’altra in totale abbandono. Alla residenza di Acquacalda, difatti, si stanno verificando sistematici disservizi, che complicano e ostacolano la quotidianità di chi in essa vive e studia, rendendola non più compatibile con quel “diritto allo studio” che dovrebbe essere tutelato dall’ente regionale ad esso preposto.
Condanniamo e combattiamo quegli atteggiamenti che trasformano i diritti, incluso nello specifico quello ad abitare, in mezzo di scambio, metro di paragone e scintilla di una meschina guerra tra poveri. Il nostro slogan “Non chiudete i rubinetti ad Acquacalda” vuole essere non un semplice gioco di parole, ma una denuncia di un inaccettabile status quo e un invito a chi ne abbia potestà di ripristinare condizioni abitative efficienti e dignitose per gli studenti.
Il comunicato
Siena, da anni, vive il soffocante problema del mercato immobiliare, caratterizzato da prezzi esorbitanti, dubbie condizioni di igiene e sicurezza degli appartamenti, contratti a grigio o a nero.
Per gli studenti fuorisede diventa ogni anno più difficile trovare casa: le residenze universitarie sono, infatti, a disposizione solo di chi ha una borsa di studio, mentre il mercato privato è una giungla di illegalità e di abusi.
A fare i conti con questa situazione non sono solo gli studenti, ma anche i senesi: se per chi studia è faticosissimo mantenersi pagando 350 euro al mese per una camera, per una famiglia che vive di un salario è impossibile pagare 1200 euro per un alloggio decente.
Solo degli incisivi interventi degli enti pubblici possono migliorare la condizione attuale. Tra questi enti, per le finalità che gli sono proprie, l’ARDSU gioca un ruolo fondamentale.
Infatti, gli investimenti dell’ARDSU in un maggior numero di residenze pubbliche avrebbe un effetto calmierante del mercato privato degli affitti, frenando così l’aumento dei canoni di locazione.
È evidente, però, che questo effetto viene ostacolato se l’acquisto di nuove residenze si affianca alla vendita di quelle che già possediamo. È quello che sta accadendo qui a Siena: mentre viene aperta una nuova residenza, c’è già chi discute su quale altra casa dello studente mettere in vendita. Ad e-sempio, la residenza di Acquacalda, che sembra la prima candidata al “sacrificio”, è lasciata in uno stato di semi-abbandono, con pesanti disagi degli studenti che attualmente vi alloggiano.
Noi di Link Siena, da sempre impegnati in campagne volte ad affrontare il problema abitativo, richiediamo un impegno dell’ARDSU a salvaguardare il patrimonio immobiliare esistente, senza dismettere nessuna delle residenze universitarie attualmente possedute.
Solo in questo modo, e con l’impegno anche degli altri enti pubblici coinvolti, tra cui l’amministrazione comunale, è possibile affrontare seriamente il problema ed andare incontro alle esigenze ed ai bisogni di chi decide di vivere ed abitare in questa città”.