Il motivo della protesta è il numero chiuso per l'accesso all'Università
SIENA. Il giorno 7 Marzo, davanti al Provveditorato agli Studi, si è tenuto un sit-In per rimarcare ancora una volta la nostra contrarietà a quel sistema escludente dai luoghi della formazione che è il numero chiuso, che ad oggi è presente per il 57% dei corsi di laurea attivi presso le Università italiane. Come se non bastasse, col DM 85, l’ormai ex ministro Carrozza ha tagliato il 23% dei posti a medicina e il 20% dei posti ad architettura, sferrando un’ulteriore attacco a quella che dovrebbe essere un’università di massa. Ovviamente tali politiche hanno delle chiare implicazioni sul mercato del lavoro, il quale sarà sempre più povero di lavoratori qualificati, soprattutto per quanto riguarda il comparto medico, in quanto congiuntamente è stato ridotto il numero di borse di specializzazione dalla legge di stabilità. E’ chiaro come questo porti ad una penuria di dottori all’interno del sistema sanitario, che rischia di andare incontro ad una pesante crisi.Tale sistema è inoltre una delle cause di un dato terrificante, quello del numero dei laureati. L’Italia è il paese col minor numero di laureati in Europa, un paese che negli ultimi dieci anni ha visto un calo di 78000 iscritti ai diversi corsi di laurea. Rifiutiamo la logica secondo cui le strutture non siano adeguate ad ospitare una mole di studenti maggiore, in quanto semplici motivi di spazi, risolvibili con nuovi finanziamenti all’istruzione, non possono compromettere il futuro di un’intera generazione. Lo strumento del test, che già di per sé non permette una valutazione trasparente, è in realtà funzionale alla legittimazione di una situazione che è ormai insostenibile e che rafforza sempre di più quel circolo vizioso in cui l’istruzione e il mondo del lavoro sono stati trasportati da decenni di politiche miopi.
Condanniamo, infine, la svalutazione che ne consegue degli altri corsi di laurea che ancora sono a libero accesso, dovuta anche dalla struttura del mondo del lavoro che attualmente crea una forte disparità tra un laureato in medicina e, ad esempio, un laureato in lettere. Per questi motivi rivendichiamo la necessità di luoghi della formazione aperti e liberi per tutti che permettano a chiunque di intraprendere un percorso il più adatto possibile alle proprie inclinazioni, combattendo contro queste politiche che recintano il nostro futuro.
Link Siena – Sindacato Universitario
Unione degli Studenti Siena
Condanniamo, infine, la svalutazione che ne consegue degli altri corsi di laurea che ancora sono a libero accesso, dovuta anche dalla struttura del mondo del lavoro che attualmente crea una forte disparità tra un laureato in medicina e, ad esempio, un laureato in lettere. Per questi motivi rivendichiamo la necessità di luoghi della formazione aperti e liberi per tutti che permettano a chiunque di intraprendere un percorso il più adatto possibile alle proprie inclinazioni, combattendo contro queste politiche che recintano il nostro futuro.
Link Siena – Sindacato Universitario
Unione degli Studenti Siena