
SIENA. Legambiente ricorda Enzo Tiezzi, docente di chimica all' Università di Siena, deceduto pochi giorni fa. Il professor Tiezzi è stato uno dei fondatori di Legambiente e, possiamo dirlo, uno dei padri dell'ambientalismo toscano e italiano.
“Purtroppo prematuramente ci ha lasciati – dichiara Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana -. Tiezzi è stato fra coloro che ci hanno fatto conosscere l'ambientalismo scientifico. Grazie a persone come lui in tutti questi anni è stato possibile affrontare i problemi ambientali con un approccio razionale che ci ha permesso di presentarci in modo credibile di fronte l' opinione pubblica. Oggi quando si ritorna a parlare di nucleare, pensiamo a Enzo Tiezzi e alle battaglie antinucleari degli anni 70 e 80 che ci hanno visti assieme. Le sue proposte sull'energia hanno anticipato l'odierna stagione delle politiche energetiche improntate alle rinnovabili. E' stato, inoltre, fra coloro che hanno contribuito a stemperare il clima tra ambientalisti e cacciatori e a favorire il dialogo tra il mondo venatorio e una parte di quello ambientalista. E noi lo ricorderemo sempre non solo per questo”.
“Purtroppo prematuramente ci ha lasciati – dichiara Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana -. Tiezzi è stato fra coloro che ci hanno fatto conosscere l'ambientalismo scientifico. Grazie a persone come lui in tutti questi anni è stato possibile affrontare i problemi ambientali con un approccio razionale che ci ha permesso di presentarci in modo credibile di fronte l' opinione pubblica. Oggi quando si ritorna a parlare di nucleare, pensiamo a Enzo Tiezzi e alle battaglie antinucleari degli anni 70 e 80 che ci hanno visti assieme. Le sue proposte sull'energia hanno anticipato l'odierna stagione delle politiche energetiche improntate alle rinnovabili. E' stato, inoltre, fra coloro che hanno contribuito a stemperare il clima tra ambientalisti e cacciatori e a favorire il dialogo tra il mondo venatorio e una parte di quello ambientalista. E noi lo ricorderemo sempre non solo per questo”.