Le timide rassicurazioni del Ministro Matteoli sui meccanismi di esenzione non ci bastano, dice Loreno Cambi
SIENA. “Mentre le istituzioni locali si prodigano per mettere in campo azioni e strumenti per sostenere e rilanciare l’economia, il governo con l’introduzione del pedaggio sulla Siena – Firenze colpisce ancora una volta cittadini e imprese, pretendendo dal nostro territorio una gabella inaccettabile viste le condizioni in cui versa l’Autopalio. E’ una vergogna e un’ingiustizia che peserà sulle tasche già vuote delle nostre comunità”. A dirlo è Loreno Cambi, responsabile del comitato territoriale di Legacoop Siena, che si fa portavoce dello sconcerto del mondo cooperativo rispetto alla conferma da parte del Ministero delle Infrastrutture dell’introduzione del pedaggio sulla Siena – Firenze dal 1° maggio.
“Legacoop – afferma Cambi – aderisce e parteciperà alla manifestazione promossa per il 12 febbraio dai presidenti delle Province di Siena e di Firenze. Ci saremo per rappresentare le giuste proteste di tanti dei nostri cooperatori che, ogni giorno, sono costretti a percorrere una strada vergognosa, pericolosa e priva della corsia di emergenza. In questi giorni – continua Cambi – ho avuto modo di parlare con decine di nostri associati fortemente preoccupati per l’introduzione del pedaggio. Le timide rassicurazioni del Ministro Matteoli sui meccanismi di esenzione non ci bastano. Ad oggi non è chiaro né come funzionerà il telepedaggiamento, né chi si sarà esentato dal pagamento e né come si pagherà. E’ inaccettabile che a meno di tre mesi dalla sua introduzione ci siano così tanti punti oscuri”.
Il pedaggio è una beffa. “Siena – aggiunge Cambi – è sempre stata tagliata fuori dalle maggiori direttrici infrastrutturali di mobilità, dalle autostrade alla ferrovia, passando per gli aeroporti. Questo ha penalizzato enormemente la città da un punto di vista economico, ‘costringendola’ prioritariamente ad uno sviluppo nel terziario dato che i costi della logistica, in tali condizioni, hanno sempre frenato la competitività dell’industria, che ha deciso di insediarsi altrove. Il pedaggio sull’unica direttrice che collega Siena al resto della Toscana sarebbe un’ulteriore aggravante, tanto più che non possiamo accettare la beffa di dover pagare una tassa per un’infrastruttura che non abbiamo”.
La provincia di Siena ha bisogno di una strada moderna e sicura. “La Siena-Firenze – aggiunge un socio cooperatore di Legacoop – è una strada stretta, pericolosa e priva di tutti i requisiti di sicurezza, a partire da corsie di emergenza, asfalto drenante e sistemi di deflusso delle acque. Insomma, è una strada anacronistica per il terzo millennio, interrotta periodicamente da interventi di manutenzione che non fanno altro che ostacolare lo scorrimento della circolazione. Solo dopo l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’Autopalio si potrà parlare di pedaggio. L’intervento da 10 milioni di euro per asfaltare i tratti con le buche, promesso dal Ministro Matteoli, non è sufficiente. La provincia di Siena, famosa e ammirata in tutto il modo, ha bisogno di un’infrastruttura moderna, sicura e soprattutto all’altezza dei flussi di traffico che l’attraversano”.