La spending review elimina Polizia postale e ferroviaria
TOSCANA. È la sicurezza il nuovo fronte sul quale la Lega intende combattere le scelte del governo centrale. Nel mirino, i drastici tagli alle forze di polizia avviati in nome della spending review. Con quale risultato, è presto detto: la chiusura di centinaia di presìdi di polizia e carabinieri su tutto il territorio nazionale, frontiere sempre meno sorvegliate e il ridimensionamento di nuclei specializzati come quelli di contrasto ai reati informatici, cioè proprio i reati in maggiore aumento.
Tutto questo dopo gli “svuotacarceri”, dopo che gli investimenti per la sicurezza negli ultimi cinque anni sono stati ridotti di oltre 4 miliardi di euro e che gli operatori della Polizia sono passati da 103 mila nel 2003 a 94 mila nel 2013. Con i contratti fermi al 2009, gli stipendi più bassi d’Europa e un tetto retributivo che per tutto il 2014 impedisce di guadagnare di più rispetto al 2010.
Contro questa politica di ridimensionamento delle forze dell’ordine e disarmo dello Stato nei confronti della criminalità, i sindacati di settore sono già sul piede di guerra.
La Lega, su questo argomento, ha portato avanti una forte iniziativa in Parlamento. Il deputato leghista Nicola Molteni, su invito di Francesco Giusti, Segretario comunale di Siena del Carroccio, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno proprio sulla chiusura della sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni e della Sezione di Polizia Ferroviaria di Siena.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni è un ufficio di alta specializzazione nelle indagini informatiche, di fondamentale importanza in un contesto in cui sono sempre più in crescita i reati all’interno e per mezzo della rete internet, e che, anche a scopo preventivo, ha fatto opera di informazione tra i giovanissimi con argomentate lezioni tenute anche all’interno degli istituti scolastici senesi. Il Posto di Polizia Ferroviaria sinora ha assicurato alla città di Siena il controllo del notevole flusso di persone a che a vario titolo (turismo, lavoro) arrivano o transitano nella città, nonché dell’area circostante alla Stazione Ferroviaria.
“In questo particolare momento di difficoltà”, afferma Molteni, “in cui crisi e immigrazione clandestina contribuiscono ad aumentare il numero dei reati e delle situazioni a rischio, le forze dell’ordine e i loro presidi, già ridotti ai minimi termini a causa dei continui tagli al comparto sicurezza, andrebbero invece sostenuti e potenziati, non indeboliti o soppressi. Non è chiaro quale sia il risparmio in termini economici che tale piano vuole conseguire, ma privare il territorio di importanti presidi che garantiscono la tutela della sicurezza e il contrasto alla criminalità di fatto andrà sicuramente a penalizzare ulteriormente i cittadini”.
L’esponente del Carroccio ha pertanto chiesto al Ministro se “ritenga compatibile con i problemi di ordine pubblico a Siena il piano di soppressione dei presidi indicati in premessa, che ridurrebbe sensibilmente le capacità delle forze dell’ordine nel campo della prevenzione e del contrasto alla criminalità, se non si ritenga invece più opportuno rinunciarvi ed altresì potenziare il comparto sicurezza a Siena, in termini di nuove risorse sia strumentali che di personale, mediante l’utilizzo delle disponibilità del Fondo Unico di Giustizia, creato dal Ministro Maroni e dove sono giacenti le somme sequestrate e confiscate ai mafiosi, quale sia l’ipotetico risparmio che si vorrebbe conseguire con tale piano e se non ritenga tale ipotetico risparmio comunque irrisorio o inutile se raffrontato alla drammatica situazione che si prospetta per i cittadini senesi in termini di sicurezza”.
Lega Nord Toscana